Salute
All’Ospedale Koelliker di Torino arriva una TAC di ultima generazione
Il macchinario è disponibile anche per gli altri ospedali torinesi che ne avessero necessità
TORINO – L’Ospedale Koelliker di Torino nel triennio 2023-2025 ha l’obiettivo di diventare il centro diagnostico più all’avanguardia del Nord Ovest e per farlo continua a fornirsi di macchinari innovativi.
Dopo l’acquisto di EOS Edge – sistema radiologico di ultima generazione – e dei robot ortopedici Mako, Navio e Cori, oggi Koelliker ha dotato il proprio reparto di radiologia della TAC GE Revolution Apex Elite, la più avanzata attualmente in commercio. Si tratta della prima macchina di ultima generazione nel Nord-Ovest, la terza installata in Italia dopo Siena e Roma.
La TAC GE Revolution Apex Elite
Grazie alla combinazione di software e AI, del detettore quattro volte più grande di quello montato nelle macchine di precedenti generazioni e della ridotta velocità della testa, la nuova TAC del Koelliker, con 512 strati, è in grado di offrire un ridottissimo tempo di acquisizione delle immagini, l’abbattimento delle radiazioni, una qualità delle immagini mai così nitida, che garantiscono precisione prossima al 100%, una considerevole riduzione dell’utilizzo del mezzo di contrasto e un utilizzo possibile per tutte le categorie di pazienti.
Cardiochirurghi, ortopedici, oncologi e neurologi hanno così uno strumento fondamentale e mai così preciso per la diagnosi e la cura del paziente.
La TAC cardiaca
Tra i più importanti campi di utilizzo della nuova TAC dell’Ospedale Koelliker vi è quello cardiaco poiché grazie al nuovo macchinario si ottengono informazioni uniche e preziose per la prevenzione, diagnosi e cura delle malattie cardiache.
La TAC Cardiaca è un esame di valutazione dell’anatomia delle coronarie, del muscolo cardiaco e dell’apparato cardiovascolare che, attraverso lo studio delle analisi di flusso, rappresenta la prima linea di valutazione diagnostica per una sospetta patologia cardiaca ed è un prezioso strumento di prevenzione.
Secondo i dati dell’OMS ictus e infarto sono la principale causa di morte in Europa (si stimano 10.000 decessi al giorno) ed è la prima causa di spesa del Sistema Sanitario Nazionale.
“Sino ad ora – dichiara il prof. Marra – l’approccio ad una sospetta patologia ischemica erano il test da sforzo, non invasivo, o in molti casi la coronarografia, invasiva. Con una sensibilità del 94% oggi la tac coronarica è più precisa del test da sforzo e permette allo specialista di escludere in maniera rapida, precisa e non invasiva una patologia, riscontrando l’assenza di patologie oppure di individuare la patologia e di procedere con altri esami specifici. Inoltre è una TAC che non lascia indietro nessuno. Sino ad oggi molti pazienti non potevano fare questo esame a causa, per esempio, di aritmie o fibrillazioni atriali. La velocità di 0,23” garantisce di poter fare questo esame a tutti”.
“La TAC Revolution Apex Elite – dichiara la dottoressa Mara Falco, responsabile della diagnostica per immagini dell’Ospedale Koelliker – offre un enorme progresso in numerosi ambiti diagnostici. A livello oncologico, per esempio, permette di caratterizzare i tessuti e di valutare la risposta delle lesioni tumorali alle terapie. Per i medici che si occupano dell’apparato muscolo-scheletrico si tratta di un notevole passo avanti: mai prima d’ora era stato possibile evidenziare l’edema osseo e l’infiammazione del tessuto scheletrico. A livello neurologico non è solo possibile ottenere maggiori dettagli sui piccoli vasi affetti da patologia tipo aneurismi ma è possibile caratterizzare le aree di penombra post-infarto ovvero il tessuto cerebrale che può recuperare dopo un ictus”.
“La prevenzione è al centro del nostro percorso diagnostico – dichiara Paolo Berno, AD dell’Ospedale Koelliker – e crediamo che questa nuova TAC sia la nuova frontiera della medicina preventiva, capace di offrire un primo importante strumento, precisissimo e non invasivo, a tutti i pazienti per cui si ipotizza una patologia coronarica, sulla base di sintomi o fattori di rischio conosciuti ma soprattutto per tutti coloro che, in assenza di sintomi, scelgono di fare prevenzione”.
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