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Torna il concorso cinematografico nazionale “Lavori in Corto”: la decima edizione dal 7 al 13 ottobre a Torino

Questa edizione del festival ha scelto di dedicare il proprio focus al tema dell’accoglienza

Elena Prato

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TORINO – In occasione della sua decima edizione, il concorso cinematografico nazionale Lavori in Corto ha scelto di dedicare il proprio focus al tema dell’accoglienza, uno dei valori cardine della nostra società.

 

Questo tema, sebbene sia spesso al centro di accesi dibattiti politici, viene a volte strumentalizzato e distorto. Tuttavia, l’accoglienza rimane una questione di profondo valore umano e sociale, in quanto tocca le fibre più intime della nostra civiltà. La rassegna, diretta da Vittorio Canavese, è organizzata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) e quest’anno si terrà in vari luoghi di Torino dal 7 al 13 ottobre, con tutti gli eventi a ingresso libero. Saranno proposti in totale 26 film, tra cui 7 anteprime assolute e 14 anteprime regionali. Particolare attenzione è stata posta alla parità di genere: 14 delle opere sono firmate da registe donne, mentre altrettanti film sono diretti da uomini.

 

Diciotto cortometraggi faranno parte del concorso ufficiale, con una significativa rappresentanza di giovani cineaste: 11 delle opere in concorso sono firmate da donne, mentre 14 film sono di registi e registe under 35. Inoltre, 7 cortometraggi sono stati realizzati da autori di seconda generazione, contribuendo a dare voce alle nuove generazioni di registi e alla loro prospettiva sui temi dell’integrazione e dell’identità culturale.

 

Gli appuntamenti principali

Tra gli appuntamenti di rilievo, si segnala l’anteprima di “Song of all ends” di Giovanni C. Lorusso, prevista per venerdì 11 ottobre, seguita da una sessione di Q&A con il regista. Sabato 12 ottobre, invece, si terrà un workshop di produzione cinematografica con Enrica Capra ed Enrico De Lotto, seguito da una proiezione speciale di cortometraggi in concorso.

 

Il direttore artistico Vittorio Canavese ha sottolineato la varietà delle opere in concorso, che affrontano il tema dell’accoglienza con approcci differenti, mescolando tecniche e linguaggi narrativi diversi. Film come “Faghan. Figlie dell’Afghanistan” e “Amina” affrontano la condizione femminile in contesti di conflitto, mentre altri, come “In una goccia“, utilizzano l’animazione per raccontare storie legate alla migrazione e alla perdita. Il festival offre anche uno sguardo particolare sulle giovani generazioni, con opere come “Il mondo salvato dalle ragazzine” e “Lo sguardo strano“.

 

Il concorso assegnerà tre premi in denaro: il Premio Armando Ceste di 2.000 euro, il Premio Marina Panarese di 1.500 euro, dedicato a registi di origine straniera o di seconda generazione, e il Premio Vittorio Arrigoni di 1.000 euro, destinato a registi under 35, assegnato dalla giuria Giovani.

 

Infine, la manifestazione sarà anche un’occasione per riflettere sui temi dell’accoglienza attraverso una serie di eventi collaterali, come la proiezione di “Ninna nanna prigioniera” di Rossella Schillaci, un documentario che esplora la vita delle madri detenute e dei loro bambini, e l’esperienza virtuale a bordo dell’imbarcazione Life Support di Emergency, che documenta le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo.

 

Questo ricco programma dimostra l’impegno del festival a offrire un panorama cinematografico variegato, con opere che riescono a restituire la complessità e la profondità del tema dell’accoglienza, rendendolo centrale nel dibattito culturale e sociale contemporaneo.

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