Seguici su

Cronaca

Azienda torinese costringe autista di camion a turni e orari stressanti: lui soffre di burnout e si toglie la vita, ora si indaga per omicidio colposo

Secondo la famiglia del deceduto, l’azienda di logistica era a conoscenza della difficile condizione del dipendente

Sandro Marotta

Pubblicato

il

TORINO – I rappresentanti di un’azienda di logistica sono stati indagati per omicidio colposo come conseguenza della violazione delle norme sulla salute nel luogo di lavoro e sfruttamento lavorativo; l’anno scorso un loro dipendente si era tolto la vita e la famiglia aveva ipotizzato che il disagio derivasse da una situazione di burnout, una serie di sisagi collegati allo stress accumulato lavorando.

Il caso

La procura di Torino ha accolto l’esposto della famiglia dell’ex autista di camion, presentato alcuni mesi dopo la morte. Nel documento si specificava l’impegno lavorativo stressante: orari serrati, monte ore settimanale che poteva arrivare anche a 50, assenza di riposi, giornate intere trascorse a guidare.

Secondo le prove raccolte dal pubblico ministero l’uomo aveva già espresso ai rappresentanti dell’azienda le difficoltà che stava incontrando, ma non aveva ricevuto una seria presa di impegno. Tra il materiale depositato dalla famiglia risulta cruciale la fattura di una consulenza presso uno psicologo.

Le indagini sono affidate alla polizia stradale, l’ispettorato del lavoro e lo Spresal.

Come chiedere aiuto: Telefono Amico

Non si deve tenere tutto dentro, parlarne aiuta!

Quando ci troviamo di fronte a una sofferenza per noi molto grande, spesso pensieri come «Voglio uscire da questa situazione!», «Non ce la faccio più!», «Per cosa vale la pena continuare a vivere?», «La cosa migliore sarebbe non esserci più», «Se non ci fossi, starebbero tutti molto meglio» diventano assillanti nella nostra testa. La cosa importante è parlarne con qualcuno. Anche se può spaventare, dopo esserci aperti e sfogati, solitamente, ci si sente più sollevati. Parlare aiuta perché serve a far ordine tra i pensieri.

Se pensiamo che i familiari o i conoscenti non siano le persone adatte a parlare della nostra condizione, è disponibile  Telefono Amico Italia, un servizio di ascolto attivo tutti i giorni dalle 10 alle 24.00 al numero di telefono 02 2327 2327. Con loro sarà possibile parlare liberamente di tutti i pensieri e della situazione che stiamo vivendo. I volontari sono preparati per dare supporto e non obbligano nessuno a fare qualcosa che non vuole

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv

Dalla home

adv

Facebook

adv