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26 nuovi Maestri del Gusto a Torino e provincia, 218 Maestri in tutto

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TORINO – Un’orgogliosa sfilata di eccellenze: questa la sintesi di quanto avvenuto oggi a Torino in occasione della Premiazione dei 218 Maestri del Gusto di Torino e provincia in carica per il biennio 2025-2026. Una grande festa dedicata ad imprenditrici e imprenditori con famiglie e aiutanti al seguito, per celebrare l’attuale panorama della migliore enogastronomia torinese: tra loro giovani donne che si inventano nuovi mestieri o che si appassionano ai mestieri della tradizione, agricoltori eroici, specialisti della sostenibilità, creativi e creative della pasticceria o super intenditrici delle migliori materie prime disponibili sul mercato, tutte persone accomunate da una cura maniacale per il lavoro e da una varietà di proposte pensate per una clientela sempre più attenta ed esigente.

I Maestri vengono selezionati ogni due anni da Camera di commercio di Torino e da Slow Food Italia con la collaborazione del Laboratorio Chimico camerale, per la verifica degli aspetti igienico-sanitari, anche attraverso visite e campionamenti in incognito. Chi ottiene la qualifica di Maestro si inserisce in un ampio progetto ventennale che da un lato offre continue occasioni di formazione e consulenza, dall’altro propone innumerevoli occasioni di visibilità e promozione, a partire dall’imminente Terra Madre Salone del Gusto, per proseguire con le Nitto ATP Finals e così via.

Diventare Maestro è un orgoglio e una responsabilità: ai nostri 218 premiati chiediamo sempre  più di essere testimoni attivi del gusto torinese e di partecipare alle opportunità che offriamo in occasione di grandi eventi nazionali e internazionali – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Quello che proponiamo è un percorso di crescita rivolto a imprenditori e imprenditrici già eccellenti, per fare dell’enogastronomia torinese un asset strategico per aumentare l’attrattività del nostro territorio agli occhi di chi abita e vive la città e di chi la visita anche dall’estero. E l’imminente Terra Madre Salone del Gusto rappresenta la prima perfetta opportunità per i nostri Maestri, grazie al palco allestito nello stand camerale, con decine di eventi in programma ogni giorno, e alla piazza dei Maestri che vedrà una trentina di espositori presenti in fiera intorno a noi”.

Come ogni biennio, il progetto Maestri del Gusto arriva a compilare un inventario delle produzioni alimentari della provincia di Torino che meglio rappresentano il saper fare enogastronomico del territorio, facendoci capire meglio chi siamo e come sono i luoghi in cui viviamo – spiega Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia. – Coltivare, trasformare, cucinare, rendere il più gustosa possibile la natura, interagire con la comunità, rendere vivo socialmente ed economicamente, con la propria attività, un angolo di Piemonte: i Maestri del Gusto fanno questo e altro. È importante sottolineare la territorialità delle produzioni perché il cibo è territorio, è il fondamento di un’economia locale che può farci uscire dalle crisi strutturali che viviamo in questa fase storica. La voglia di fare comunità, di tornare protagonisti attivi delle città e delle campagne non può che partire dal cibo, perché è attorno al cibo che si disegnano e prendono forma la nostra identità e la nostra relazione con gli ecosistemi. Un inventario delle produzioni alimentari e agricole migliori serve, in qualche modo, a fare il punto su questa identità in evoluzione, diventa una chiave per leggere lo stato di salute di una comunità in grado di salvaguardare non soltanto le eccellenze del gusto, ma anche la biodiversità e gli ambienti in cui queste si sviluppano. È, in fondo, un altro modo di tornare alla Natura”.

I Maestri in numeri

Dei 218 Maestri selezionati, 192 sono riconferme, 26 i nuovi. Sono invece 124 i Maestri da sempre, selezionati da almeno 5 edizioni consecutive.

I Maestri si suddividono anche in questo biennio in 26 categorie merceologiche, dalla a di aceterie alla v di viticoltori. La categoria più rappresentativa è quella delle pasticcerie (con 25 rappresentanti di cui 1 nuovo), seguita dalle aziende agricole (23, di cui 4 nuove), e a pari merito dai viticoltori (22 di cui 1 nuovo) e dalle gelaterie (22, di cui ben 5 nuove). Esistono anche categorie particolarmente originali come molini (3), case da tè (2), produttori di olio (2) o di vermut (2). Sono tre le categorie con un solo rappresentante ciascuna: le aceterie, i gofri e miasse e i salumifici.

Sempre più frequenti i Maestri creativi difficilmente classificabili nelle categorie tradizionali: c’è la gastropasticceria, c’è il vite-ulivocoltore, il pastificio che è anche ristorante e chiosco, il pastificio rinomato per la pasticceria, l’enoteca che è anche drogheria…veri e propri empori del gusto, per esperienze di gusto dall’antipasto al dolce. E comunque in genere non è raro trovare nei negozi di un Maestro i prodotti di un altro Maestro, perché qualità richiama qualità.

Dal punto di vista geografico sono 71 i Maestri del Gusto attivi nella città di Torino147 in provincia. Dei 26 Maestri del Gusto nuovi, ben 15 sono in provincia.

Come si diventa Maestri

Le candidature di questa edizione si sono aperte nel 2023. Gusto e torinesità sono alla base della valutazione di Slow Food e della Camera di commercio, che già dalla scorsa edizione ha iniziato a verificare anche alcuni aspetti etici e amministrativi di ogni azienda. Al Laboratorio Chimico, invece, il compito di valutare gli aspetti igienico sanitari. Le aree oggetto di verifica sono state negli anni ampliate: igiene e autocontrollo alimentare, ma anche comunicazione e informazione al consumatore, ad es. l’etichettatura, la sostenibilità ambientale, ecc. Le visite si svolgono in modo programmato, ma spesso anche a sorpresa e in incognito, con il prelievo di campioni per la verifica sia di parametri di igiene, sia di parametri merceologici.

In questi anni è cresciuta poi e viene positivamente valutata l’attenzione alla sostenibilità, ad esempio con la riduzione degli sprechi o l’utilizzo di packaging riciclabili ed ecologici: scelte che presuppongono investimenti e modifiche produttive, ma che sono sempre più premiate dai consumatori più attenti.

Infine il criterio maggiormente valutato dall’intero gruppo di lavoro è stata in questa edizione la volontà dell’azienda di mettersi in gioco, non solo adempiendo a quanto eventualmente segnalato dal Laboratorio Chimico, ma soprattutto partecipando attivamente alle iniziative e alle proposte offerte dal progetto, tra cui eventi e degustazioni, attività di comunicazione sui social, disponibilità a mettersi in rete con altri Maestri per progetti condivisi. Entrare a far parte della grande famiglia dei Maestri richiede infatti un impegno continuativo, in qualità di testimoni e rappresentanti del gusto del territorio intero.

E da domani?

Ricchissimo anche per questo biennio il carnet di proposte offerte a chi è Maestro: fiere in Italia (come ad esempio, Vinitaly, Fiera Nazionale del Peperone, Messer Tulipano, Golosaria Milano, Degustè), eventi (degustazioni e vendita presso l’aeroporto di Torino Caselle, Final Eight Basket, Play With Food, Bike Up), inserimento in pubblicazioni di settore (Guida Golosaria), appuntamenti internazionali come le prossime ATP Finals che già da tre edizioni vedono i Maestri protagonisti delle degustazioni a Casa Gusto. Nei prossimi mesi i Maestri saranno coinvolti a Golosaria Milano, Degustè, e poi nella primavera 2025 nuovamente Messer Tulipano, Cioccolatò e molti altri a seguire.

Non solo. Ai Maestri vengono offerte numerose occasioni di formazione, dalle video pillole sul sito, dedicate a temi come la sicurezza alimentare, l’etichettatura, l’export, alle master class dedicate all’uso dei social e alla comunicazione, senza dimenticare le proposte e i progetti di Camera di commercio su digitale, export e così via.

La promozione dei Maestri poi in questi anni si è avvalsa di professionisti della comunicazione con il coinvolgimento di influencer italiani e stranieri che hanno visitato alcune aziende realizzando storie e post con un ottimo riscontro mediatico e con la collaborazione con un’agenzia per la creazione di contenuti sui canali social del progetto. Senza dimenticare i numerosi press trip internazionali organizzati da Turismo Torino e provincia che non mancano mai di fare tappa presso i Maestri.

Spesso infine sono gli stessi Maestri a promuoversi congiuntamente e in modo autonomo. Si moltiplicano infatti negli anni le “contaminazioni” tra realtà diverse, fino all’utilizzo reciproco delle materie prime nella creazione di nuove proposte. Un esempio? Gusti di gelato o ripieni di pasta fresca realizzati con materie prime di altri Maestri, “ospitate” estemporanee di prodotti altrui, per esempio nell’Apecar che percorre la Valle di Susa con gelato e pane, o ancora collaborazioni regolari come quella nel bistrot del Campus Einaudi dove gli studenti trovano pasta fresca e caffè targati Maestri del Gusto.

Dove incontrare i Maestri?

Tutti i nominativi e gli indirizzi dei Maestri del Gusto sono raccolti in un dépliant distribuito allo stand istituzionale della Camera di commercio di Torino (F57) durante Terra Madre Salone del Gusto.

Ma on line c’è molto di più: le storie, le immagini, i prodotti, le curiosità, gli eventi e una mappa facilmente consultabile, sono tutti sul sito italiano e inglese www.maestridelgustotorino.com con schede di approfondimento per ciascun Maestro, su Facebook (circa 16.500 follower) e Instagram (quasi 4.000 follower).

Negli ultimi due anni le visite al sito dei Maestri del Gusto sono state circa 86.000 con 200.000 azioni (click, download, ecc.). Le visite provengono principalmente dal torinese ma a seguire da Milano, Roma, Napoli, Bologna, Firenze. Primo Paese estero per le visite la Germania, a seguire Regno Unito, Francia, Spagna. Picchi di visite in occasione di eventi in cui sono coinvolti i Maestri.

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