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Cronaca

Rivolta nel carcere minorile di Torino: 11 misure cautelari per devastazione e saccheggio

I giovani detenuti, ritenuti i principali responsabili delle violenze avvenute ad agosto, sono accusati di aver causato gravi danni alla struttura. Alcuni di loro anche indagati per resistenza a pubblico ufficiale

Caterina Malanetto

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TORINO – Le autorità hanno eseguito undici misure cautelari nei confronti dei giovani detenuti coinvolti nella rivolta che ha scosso l’istituto minorile Ferrante Aporti di Torino lo scorso agosto. Secondo le indagini, i destinatari delle misure sarebbero i principali responsabili e organizzatori delle violenze che causarono ingenti danni alla struttura.

Il sostituto procuratore del tribunale per i minorenni di Torino, Davide Fratta, ha formulato l’accusa di devastazione e saccheggio. Alcuni degli indagati devono anche rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Le misure cautelari, emesse dalla giudice Roberta Vicini, sono state eseguite in vari istituti di detenzione minorile in Italia, dove i presunti responsabili erano stati trasferiti dopo i fatti.

Gli scontri all’interno del Ferrante Aporti ebbero luogo nella notte tra l’1 e il 2 agosto, quando i giovani detenuti diedero inizio ai disordini, appiccando incendi e distruggendo celle e aule. Alcune immagini dei tumulti furono pubblicate su TikTok, grazie all’uso illecito di smartphone all’interno della struttura. Diciotto detenuti furono coinvolti nell’inchiesta, ma l’intervento tempestivo della polizia penitenziaria, supportata anche da agenti fuori servizio, impedì che la rivolta degenerasse in un’evasione di massa.

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