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Cronaca

Tracce di amianto nelle finestre del dipartimento UniTo di Chimica danneggiate dalla grandine di agosto

La Direzione Edilizia di UniTo tranquillizza: “crediamo che non ci sia nessun pericolo che l’amianto si diffonda nell’aria”

Sandro Marotta

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TORINO – A distanza di più di un mese dalle grandinate di agosto, alcune aule e sezioni del dipartimento di Chimica dell’Università di Torino sono state chiuse; durante i sopralluoghi successivi al crollo di alcune tegole dell’aula magna, sono state rilevate alcune tracce di amianto nel mastice che circonda le finestre.

Il caso

Per prima cosa, non si tratta di un caso simile a quello di Palazzo Nuovo; nel 2015 nella sede di via Verdi erano state trovate tracce molto più consistenti e pericolose, soprattutto all’esterno dell’università.

Come spiega a Quotidiano Piemontese Battista Tortorella, della Direzione Edilizia di UniTo: “Bisogna evitare allarmismi che vengono naturali quando si sente la parola amianto. Alcuni giorni fa abbiamo intuito che ci potessero essere tracce di questo materiale perché le finestre storiche dell’aula magna sono state costruite molti anni fa e per esperienza sappiamo che nei vecchi edifici un tempo era utilizzato e può essere che sia rimasto”.

L’edificio di via Giuria risale al 1894, mentre la legge che mise al bando l’amianto in Italia risale al 1992.

Come viene trattato il materiale?

L’Università di Torino si è affidata a una ditta specializzata che sta effettuando dei campioni da analizzare; gli studi al momento sono ancora in corso. Nel frattempo dal dipartimento non ha inviato alcuna comunicazione agli studenti, né riguardo alle aule inagibili, né sulla questione amianto.

“Si tratta di un materiale delicato, certo: – prosegue Tortorella – la procedura richiede che sia imbustato in un certo modo e che poi sia smaltito in luoghi diversi da dove vengono portate le altre macerie. Man mano che ci arrivano i risultati delle analisi noi raccogliamo e bonifichiamo”.

Nei punti di accesso all’università in via Giuria e in corso Massimo d’Azeglio non sono presenti cartelli che avvertano gli studenti dei delicati lavori in corso. Perché? “Il materiale si trova solo all’interno dell’aula magna. Una volta che è stato imbustato, non c’è nessun pericolo. Crediamo che non ci sia nessun pericolo che l’amianto si diffonda nell’aria. Gli studenti possono stare tranquilli”.

Quali sono le sezioni chiuse all’interno del dipartimento?

Il sopralluogo post grandinata è stato fatto a fine agosto dalla Polizia (Divisione Protezione Civile) che, vista la situazione, ha chiesto al dipartimento di Chimica di chiudere temporaneamente il quinto piano dell’edificio di via Giuria 7. Sono inagibili il museo all’interno dell’atrio, l’aula magna, l’aula D1, la biblioteca e l’auletta due. Secondo le nostre verifiche sono transennate anche un cortile interno al primo piano e uno dei tre ascensori, quello nella sezione più “vecchia” della struttura.

 

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