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Lavoro

Stellantis, speciale promozione agli operai di Mirafiori sull’acquisto di una Maserati, ma l’offerta suona come una beffa

Roberto Ravello, vice-capogruppo FDI in Piemonte: «Preoccupa il pressappochismo dell’azienda»

Elena Prato

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TORINO – Un paio di giorni fa, i lavoratori Stellantis di Mirafiori hanno ricevuto una mail da parte del gruppo automobilistico che li informava di uno speciale sconto dedicato ai dipendenti sull’acquisto di una Maserati.

 

Nella mail inviata agli operai si leggeva:

Caro collega, siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. Potrai scegliere tra i modelli Grecale, GranTurismo e GranCabrio e configurarli come preferisci.

Ovviamente, il testo dell’offerta è suonato come una beffa alle orecchie dei lavoratori, che da mesi stanno cercando di capire come affrontare la crisi che sta colpendo il loro settore e sicuramente non hanno mai pensato di poter acquistare macchine il cui prezzo di partenza va dagli 80.000 ai 200.000€.

 

Sulla vicenda, si è espresso anche Roberto Ravello, vice-capogruppo FDI in Piemonte:

«La mail con cui Stellantis offre agli operai della linea Maserati di Mirafiori, prima in cassa integrazione e ora in contratto di solidarietà, condizioni speciali di acquisto sulle autovetture del marchio, ha un sapore quantomeno beffardo. Si tratta di modelli costosi, di “innata esclusività”, come riporta la home page del sito della Casa, che partono da 80mila euro, proposti a operai che, vista l’attuale contingenza, ragionevolmente attendono comunicazioni di ben altro tipo e che, con stipendi di poco superiori ai 1.100 euro al mese, è facile immaginare  che purtroppo abbiano altri pensieri per la testa. Preoccupa il pressappochismo dell’azienda in questa fase delicata: da Stellantis si attendono investimenti, rilancio produttivo e rassicurazioni in ottica occupazionale, non certo mail dall’amaro sapore di beffa. Auspico che qualcuno si senta in dovere di scusarsi per l’accaduto».

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