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Cirio: si allo Ius Scholae ma nessuno ricami ragionamenti politici

Il Presidente ha anche confermato la sua contrarietà allo Ius Soli

Gabriele Farina

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TORINO – Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo a margine dell’inaugurazione a Torino dell’anno scolastico, ha espresso il proprio parere sullo Ius Scholae, parere in linea con quello del partito ma lontano da quello degli alleati politici.

“Sul tema dello Ius Scholae, che è molto importante, – ha detto Cirio – io ho detto una cosa molto chiara in cui credo: sono contrario allo ius soli, perché è una questione che prevede la cittadinanza riconosciuta attraverso una situazione di fatto, che può essere anche casuale, mentre noi crediamo che la cittadinanza italiana debba essere data al termine di un processo di integrazione che credo la scuola possa essere”

”Oggi un bambino che nasce da cittadini stranieri in Italia a 18 anni può diventare cittadino italiano se lo richiede – ha continuato – e come Forza Italia diciamo che se si iscrive alla scuola dell’obbligo e fa gli stessi anni di scuola di un bambino che invece è già italiano, a 16 anni, al termine del processo di studi, che ha superato con successo e dimostra che conosce l’italiano, la storia e la cultura del paese in cui si trova, possa chiedere di essere cittadino italiano. È anche un ragionamento molto pragmatico, perché la scuola pubblica costa e quindi è un modo anche perché gli investimenti fatti ritornino ai bambini che diventano poi cittadini italiani”.

Poi Cirio ha tenuto a precisare che questa sua posizione non è un problema politico all’interno della coalizione.

”Nessuno ricami ragionamenti politici diversi su questo. – ha detto – Non ci sono fughe in avanti, non ci sono fughe a sinistra, non è nell’agenda di governo una delle priorità di domani, ma è un tema che noi poniamo nel centrodestra per verificare se nella coalizione di cui facciamo parte ci sono le condizioni per individuare una soluzione comune ed è anche l’auspicio che Tajani ha richiamato qualche giorno fa, di un centrodestra che si confronta con un mondo che cambia e che pone dei temi di riflessione. Nessuna maggioranza alternativa, nessuna maggioranza trasversale, nessuna maggioranza inventata, ma un chiaro dibattito nel centro-destra, con una posizione molto chiara”

 

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