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Aperta la “Stanza dell’Ascolto” al Sant’Anna per le istanze dei movimenti pro vita

Le associazioni femministe e le opposizioni insorgono

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TORINO – La “Stanza dell’Ascolto” tanto voluta dall’assessore regionale Maurizio Marrone è realtà. Medici e anti abortisti potranno indirizzare le donne che vogliono intraprendere l’IVG in questo luogo dove secondo l’esponente delle politiche sociali della giunta Cirio si cerca di “offrire un supporto concreto, la vicinanza alle donne in gravidanza, contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurle alla interruzione della gravidanza”.

All’inaugurazione della stanza, ieri, l’assessore Marrone ha spiegato che “come promesso è partito il servizio di ascolto del Movimento per la vita nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte”. Si tratta “di un punto al quale potranno rivolgersi le donne e le coppie che, liberamente e volontariamente, vedendo le locandine affisse nelle bacheche o chiedendo informazioni al personale sanitario, desiderano farsi aiutare nel vedere garantito il diritto ad avere i loro figli con progetti di sostegno, come quelli finanziati dal fondo Vita nascente“. Le pazienti “potranno essere indirizzate al servizio dal personale sanitario della struttura o potranno contattare direttamente i volontari attraverso il numero verde e la chat Sos Vita” – conclude.

Le associazioni femministe e le opposizioni insorgono. “Le donne che decidono di abortire sono consapevoli della loro vita e delle loro scelte”, afferma la presidente di “Se non ora quando Torino” Laura Onofri. “Il Presidente Cirio ha gettato la maschera e ha pagato la sua cambiale ideologica a Fratelli d’Italia. Una sconfitta per la Regione Piemonte e un’umiliazione per le donne”, dice la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo, che continua: “Orrende le parole dell’assessore Marrone che ha accusato le femministe di “blaterare”. Un linguaggio odioso e offensivo di una storia molto più lunga e dignitosa di quella dell’assessore”.

La vicepresidente del Senato Anna Rossomando promette: “Vigileremo sulle modalità con cui le associazioni antiabortiste operano all’interno della struttura e denunceremo pubblicamente ogni eventuale abuso, in particolare rispetto alle procedure con cui le donne verranno contattate”. Anche il M5S promette guerra andando avanti con l’esposto in procura annunciato a luglio: “E’ quasi pronto”, dichiara la consigliera 5 Stelle Sarah Disabato.

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