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L’Osapp denuncia: niente donne negli “incarichi e promozioni per meriti eccezionali”. Il caso delle carceri di Trento e Biella

Una lettera del sindacato della polizia penitenziaria ha chiesto dei chiarimenti sull’ultima procedura che ha assegnato i funzionari alle varie case circondariali d’Italia: nel mirino le “quote rosa” e i rimborsi forfetari

Sandro Marotta

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BIELLA – In una lettera datata 5 settembre, indirizzata al ministro della giustizia Carlo Nordio e ai vertici del Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (Osapp) ha espresso dei dubbi sulle recenti assegnazioni degli incarichi di comando ai funzionari della polizia. La segnalazione dell’Osapp riguarda la bassa quota di donne selezionate, ma parte dal caso di un poliziotto inviato prima a Trento e poi a Biella con un rimborso forfetario.

La storia

A luglio 2024 il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha avviato una “ricognizione di disponibilità” per capire quali Funzionari della Polizia penitenziaria potessero essere inviati come comandanti nei vari istituti d’Italia che hanno necessità. Ci sono state circa 23 assegnazioni sparse per le case circondariali di tutte le regioni compreso il Piemonte. Uno di questi incarichi è quello che riguarda il carcere di Biella: in questo istituto è stato inviato un funzionario che prima era stato assegnato in missione nel carcere di Trento.

Il sindacato ha due dubbi: percentuale di donne e scelta del rimborso forfetario

Di questa procedura, il primo punto contestato dall’Osapp è piuttosto tecnico e riguarda il rimborso forfetario deciso per retribuire il dirigente che da Trento è stato “dirottato” a Biella. In una circolare del 2018 del Ministero della Giustizia però si legge (pagina 4) che “il rimborso forfetario non può essere concesso qualora il personale si rechi in missione presso strutture dell’Amministrazione dotate di vitto e alloggio”. Secondo l’Osapp la struttura di Trento “dispone di un alloggio di servizio per il Comandante, di una caserma e di una mensa obbligatoria di servizio”.

Il sindacato quindi chiede di chiarire la questione, verificando se il servizio mensa abbia qualche problema o se ci sia stato in qualche modo un impatto sul bilancio dello Stato.

Il secondo punto riguarda la percentuale di donne selezionate per le missioni forfettarie e dalle promozioni per meriti eccezionali; secondo il sindacato sono troppo poche. Nella lettera indirizzata ai dirigenti dell’amministrazione penitenziaria si legge: “nelle pur lusinghiere movimentazioni dei Comandanti individuati dalla Direzione Generale del Personale non sono contemplate le Dirigenti del Corpo nonostante la loro prioritaria collocazione nelle procedure concorsuali pubbliche nel ruolo, quasi che le medesime non brillassero agli occhi dei vertici dipartimentali per capacità ed efficienza ed attesa anche l’evidente estromissione dalle forfettarie e dalle promozioni per meriti eccezionali di cui, viceversa sono, titolari i colleghi del contingente maschile“.

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