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Ambiente

Torino: petizione per chiedere la messa a dimora di alberi abbattuti e mai sostituiti in 20 anni

La richiesta si basa sulla consulenza tecnica del perito agronomo incaricato dal Giudice Ordinario nel primo grado di giudizio

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TORINO – Il Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio ha consegnato oggi, martedì 3 settembre, all’URP del Comune di Torino la petizione indirizzata al sindaco Lorusso e agli assessori Tresso, Foglietta e Rosatelli.

La petizione all’amministrazione cittadina chiede innanzitutto che, prima di qualsiasi altro intervento in corso Belgio, si mettano a dimora nuovi alberi al posto di quelli che nel corso di oltre 20 anni sono stati abbattuti e mai sostituiti.

La richiesta si basa sulla consulenza tecnica del perito agronomo incaricato dal Giudice Ordinario nel primo grado di giudizio, in cui si legge – testualmente – che “l’ultimo intervento di messa a dimora risale a oltre 20 anni fa” e che “il 33% dell’alberata è stato abbattuto dal 2006 a oggi”, “determinando una corrispondente diminuzione della capacità di stoccaggio di CO2, rimozione degli inquinanti, ombreggiamento e abbassamento della temperatura”.

Dalla suddetta perizia, e da quella del consulente d’ufficio medico, recepite dal Tribunale di Torino in due gradi di giudizio, si deduce che tutto ciò ha avuto un impatto sulla salute dei cittadini, residenti in zona e non, perché è stata depauperata la foresta urbana nel suo complesso.

Il danno ai cittadini di corso Belgio si aggiunge inoltre a quello causato in corso Umbria, dov’è stato accertato un aumento di temperatura di 2°C.

Considerando che il progetto del Comune non prevede il ripristino del 33% di alberata mancante, e tenendo presente sia la responsabilità del Sindaco in materia di salute pubblica (in quanto autorità sanitaria locale) che la responsabilità dei tecnici che sappiamo avere preso la decisione, il Comitato ha formulato tre ulteriori richieste.

La prima: che la cittadinanza sia coinvolta, sin dalle fasi progettuali, in tutte le decisioni che riguardano l’alberata di corso Belgio; poi: che le valutazioni sull’alberata siano sempre congiunte (con esperti anche indicati dal Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio) e – infine – che tutti i fondi strutturali e occasionali che la Città può utilizzare per il verde urbano siano destinati alla sua cura e corretta gestione.

Il Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio continuerà a opporsi ai tagli di alberi sani e – in attesa di una risposta ufficiale alla petizione – auspica che, in futuro, l’Amministrazione cessi la sua chiusura antidemocratica al dialogo con i cittadini.

Al Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio risponde l’assessore al Verde pubblico, Francesco Tresso: “Ricordo che il progetto di riqualificazione della banchina e dell’alberata di C. Belgio prevede che gli alberi siano ripiantati posizionandoli al centro della banchina, per evitare l’interferenza con la sede tramviaria – come avviene oggi – permettendo uno sviluppo ottimale e duraturo nel tempo dell’alberata. Per questo motivo non è possibile anticipare un intervento di sostituzione delle fallanze, perché si creerebbero dei disallineamenti tra gli alberi preesistenti e quelli nuovi messi a dimora. Tale disallineamento, dovendo garantire la sicurezza dei nuovi impianti rispetto al parcheggio delle vetture, comporterebbe una perdita notevole (50%) di posti auto.
Così come disposto dal giudice i lavori saranno diluiti nel tempo: la tipologia di intervento, le fasi realizzative e i benefici dell’intervento saranno precedentemente discussi e comunicati ai cittadini”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Avatar

    Roberto

    3 Settembre 2024 at 18:07

    Bene la messa a dimora di nuove piante, dopo 20 anni mi sembra il minimo.
    Non scandalizziamoci peò se alcune, anzi molte piante della città cadranno a seguito di turbolenze e tempeste perché molti alberi anche se apparentemente sani in realtà sarebbero da abbattere.
    Nel passato sono state piantati anche alberi non idonei all’ambiente cittadino come le querce, o piantate troppo vicino l’una all’altr e magari senza sistemi di drenaggio efficienti .Insomma cerchiamo di fare un lavoro ben fatto.

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