Spettacolo
“Bargigli e Pregiudizi”: al teatro Gobetti di Torino il 17 settembre il primo spettacolo sul tema della follia
Al Gobetti, una rappresentazione che si addentra nel mondo della follia attraverso il dramma delle donne recluse nei manicomi prima della legge Basaglia
TORINO – Il 17 settembre, al Teatro Gobetti di Torino, alle ore 21:00 “Il Tango delle Rose“ apre la VI edizione della Rassegna “Bargigli e Pregiudizi”. Ideata da Anna Cuculo, quest’anno la rassegna esplora le varie sfaccettature della Follia per celebrare il centenario della nascita di Franco Basaglia, figura chiave nella psichiatrica italiana.
Gli spettacoli si protrarranno fino al 10 novembre, proponendo altri quattro appuntamenti teatrali (al teatro Astra e al Piccolo Teatro Comico di Torino) e una proiezione cinematografica (all’Unione Culturale Torino). Diretta da Anna Cuculo, e da lei scritta insieme a Cinzia Oranges, “Il Tango delle Rose” è un’opera intensa, liberamente ispirata alle storie vere di alcune donne, di epoche diverse, tratte dal libro “Donne e follia in Piemonte. Storie e immagini di vite femminili rinchiuse nei manicomi”, di Bruna Bertolo. Sul palcoscenico del Gobetti, le vicende prendono vita attraverso l’interpretazione di un cast composto da Francesca Corsini, Roberta Lavarino, Cinzia Oranges, Laura Scaringella, Candida Torchio.
Il titolo evoca l’immagine del tango, un ballo fluido e improvvisato che, come la follia, è intriso di tragicità e malinconia. Lo spettacolo intreccia danza e recitazione e, accompagnato da musiche originali di Angelo Chionna, introduce abilmente il pubblico in un frammento di vita all’interno di una sartoria dove si stanno preparando i costumi di uno spettacolo. Attraverso i ricordi toccanti delle protagoniste, affiorano i temi della passione, dell’amore e della sofferenza. L’attenzione è centrata sulla figura della donna, che in un passato non troppo lontano poteva essere reclusa nei manicomi anche se perfettamente sana. Sul finale si ricordano le parole di Franco Basaglia: «la follia è una condizione umana, esiste ed è presente in noi come lo è la ragione, in qualche modo ci riguarda tutti», con le quali la regista invita a una maggiore comprensione delle fragilità umane.
La rassegna affronta infatti la Follia in tutte le sue accezioni: dall’indagine del pensiero più intimo dell’essere umano e il suo rapporto con la ragione e il divino, fino alla vera pazzia, passando attraverso quella presunta. È anche un richiamo alla necessità di indispensabili miglioramenti di fronte all’attuale stato di debolezza dei Dipartimenti di Salute Mentale e all’inaccettabile condizione di abbandono dei malati odi prestazioni frammentate, per lo più farmacologiche. Un tema di particolare interesse in un momento in cui il disegno di legge S. 1179/2024 “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale”, presentato il 27 giugno dal senatore Zaffini, propone soluzioni che tornano al controllo e alla custodia della persona con sofferenza psichica. Dunque, un passo indietro rispetto alla Legge Basaglia, verso quella psichiatria manicomiale controllata da Viminale e Potere giudiziario, raccontata proprio dalla rassegna.
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