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Torino

A Torino venerdì 6 si presenta un libro che interessa anche il Piemonte: si chiama “Pomodori rosso sangue” e parla di caporalato

L’autrice, Diletta Bellotti, racconta la campagna di informazione sullo sfruttamento dei braccianti nata nel 2019 dopo 24 giorni passati nell’insediamento di Borgo Mezzanone, in Puglia

Sandro Marotta

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TORINO – “Pomodori rosso sangue”: si intitola così il libro che verrà presentato al Nora Book & Coffee di Torino venerdì 6 settembre alle 18,30. L’autrice, Diletta Bellotti, dialogherà con Paola Aurora Barbieri del collettivo Fango. L’evento richiede la prenotazione obbligatoria in dm sulla pagina di Nora Book. Si parlerà, tra le altre cose, di caporalato: un argomento che, specie in questa stagione di vendemmia e di raccolto agricolo, è rilevante e attuale anche in Piemonte.

Il libro

“Questo libro è prima di tutto una testimonianza dell’estate 2019 e del susseguirsi di eventi, scelte e analisi che mi hanno portata alla creazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione per fare luce sul fenomeno del caporalato”. Queste sono le prime righe del volume pubblicato a giugno da Nottetempo.

In breve, l’attivista Diletta Bellotti racconta le 24 giornate che ha trascorso nell’insediamento di braccianti a Borgo Mezzanone, in Puglia. Con un’osservazione partecipante descrive dall’interno il mondo di sfruttamento, la povertà, lo “schiavismo sfrenato che si cela dietro alla nostra sacrissima cultura del cibo”.

Nelle 117 pagine del libro vediamo l’autrice, in ordine sparso: confezionare pane e pollo in buste di plastica da conservare in frigo per gli abitanti dell’insediamento; visitare con Orzo, un lavoratore della baraccopoli, il supermercato di Cerignola e comprare i prodotti del lavoro sfruttato di Orzo stesso; dormire in un ripostiglio dietro lo spaccio alimentare del campo; urlare in piazza San Marco a Venezia “in Italia la raccolta del cibo uccide” con il viso sporco di sangue e vestita con una bandiera italiana; analizzare il movimento “NO CAP” con gli strumenti della sociologia.

Curiosità: viene citata anche la città di Torino, dove l’autrice ricorda che nel 2021 vennero rilasciati solo 760 titoli di soggiorno su un totale di 5 mila richiesti dai lavoratori stranieri; in questa parte si parla dei risultati della “sanatoria” voluta dalla ministra Bellanova per favorire l’emersione dei lavoratori nel settore dell’agricoltura.

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