Economia
Stellantis, Felici (Confartigianato Piemonte): “Operai di Mirafiori trasferiti in Polonia, il trionfo della finanza sull’industria”
Il Presidente di Confartigianato critica la gestione del Gruppo Stellantis e denuncia l’incertezza sul futuro dello stabilimento torinese e dell’indotto artigiano
PIEMONTE – «Forse non si tratta di un ricatto, ma di una proposta su base volontaria», esordisce Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, commentando l’offerta di Stellantis ai carrellisti dello stabilimento di Mirafiori di trasferirsi temporaneamente a lavorare in Polonia. Contemporaneamente, agli operai del Sud Italia viene chiesto di spostarsi a Torino. Felici ritiene che questa situazione sia il simbolo di un fenomeno preoccupante: «Quando la finanza soppianta l’industria, si rinuncia alla dignità del lavoro, allo sviluppo del territorio e alle prospettive di crescita di una comunità».
Il leader di Confartigianato Piemonte non risparmia critiche alla gestione attuale del Gruppo Stellantis, lamentando una trasformazione della storica fabbrica torinese in «una fumosa bisca di affaristi» dove l’incertezza regna sovrana. «Nessuno è in grado di offrire a Mirafiori e ai suoi lavoratori una prospettiva chiara, con nuove assunzioni e nuovi modelli produttivi», aggiunge Felici, sottolineando come questo scenario stia portando alla lenta agonia dello stabilimento e, con esso, alla crisi dell’indotto artigiano che gravita intorno alla fabbrica.
Felici critica anche il sistema che ha caratterizzato la gestione dell’ex Fiat, con la socializzazione delle perdite e la privatizzazione degli utili, sottolineando che, in un Paese serio, lo Stato sarebbe già intervenuto ex articolo 43 della Costituzione, che prevede l’esproprio per pubblica utilità. Felici rimpiange i tempi in cui, sotto la guida di Sergio Marchionne, c’era almeno un dialogo tra i vertici aziendali e la politica. Oggi, sostiene, nemmeno le autorità come il Presidente del Consiglio Meloni, il Presidente della Regione Piemonte Cirio e il Sindaco di Torino Lo Russo riuscirebbero a ottenere risposte dai vertici di Stellantis riguardo alla responsabilità sociale dell’impresa, prevista dall’articolo 41 della Costituzione.
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Anna
1 Settembre 2024 at 13:45
Personalmente credo che gli errori industriali in Italia siano di lunga data e di tanti governi che non sono riusciti a fare politiche serie e lungimiranti, ma sempre scelte di emergenza , ad oggi il costo del lavoro italiano mi sembra non competitivo rispetto ad altri paesi europei, forse qualche soluzione la politica la deve trovare, per quanto riguarda i sindacati ben vengano tavoli di confronto con i vari politici, ma attenzione , chi investe denaro vuole garanzie politiche di stabilita’ , costo del lavoro compatibile , e maestranze pronte anche a fare la valigia e competitive, il lavoro sotto il proprio campanile non esiste da molto tempo, forse i politici non se ne sono accorti o non hanno fatto nulla per favorirlo d’altronde che facciano bene o facciano male i privilegi non glieli toglie nessuno