Alessandria
Ilaria Salis ha visitato il carcere San Michele di Alessandria, ha denunciato diverse criticità e ha incontrato Luigi Spera
Mancanza di personale sanitario, difficoltà dei detenuti ad accedere alle cure, immondizia nelle docce: situazione definita “raccapricciante” dalla Salis. Visita anche per il detenuto siciliano accusato di terrorismo per aver lanciato un fumogeno
ALESSANDRIA – “La situazione più critica l’ho riscontrata nell’isolamento, dove sono recluse le persone con l’articolo 32. Qui la situazione è raccapricciante, le persone sono abbandonate a loro stesse, non possono prendere parte a nessun tipo di attività. C’è l’immondizia nei corridoi e anche nelle docce”.
Così Ilaria Salis, europarlamentare eletta a giugno nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, dopo la visita di oggi (venerdì 30) al carcere San Michele di Alessandria. Salis da qualche settimana ha iniziato un viaggio negli istituti penitenziari del nord Italia; la prima tappa è stata il 21 agosto nella Casa Circondariale di San Vittore, a Milano. Anche in questo caso l’europarlamentare ha evidenziato numerose criticità.
“Ci sono difficoltà ad accedere alle cure mediche, confermate anche dal personale del carcere e dovute a un perenne sottorganico del personale sanitario”, continua Salis con alle spalle il San Michele di Alessandria.
Criticità anche per gli educatori: “nei due carceri di Alessandria sono presenti 7 educatori, che si devono dividere tra i due istituti. Infine sono detenute 133 persone, ossia un terzo, che hanno un fine pena sotto i tre anni. Una parte di loro, per legge, avrebbe diritto alle misure alternative, cosa che di fatto non avviene.”
L’incontro con Luigi Spera
“Ho avuto modo di ascoltare le testimonianze di molte persone detenute. Ho potuto anche incontrare Luigi Spera, compagno di Palermo al centro di un vero e proprio caso politico”, conclude Salis. Spera è detenuto ad Alessandria, ma la sua storia ha inizio a Palermo.
Nel novembre 2022, l’attivista lanciò dei fumogeni all’interno del cortile della Leonardo S.p.A. in segno di protesta contro la vendita di armi. Tramite alcuni video dell’accaduto, i giudici sono riusciti a risalire alla sua identità e a quella di altri due suoi compagni che facevano parte del movimento siciliano “Antudo“. A questi ultimi è stato imposto un obbligo di firma, mentre a Spera sono stati contestati i reati di: detenzione di esplosivi, atto terroristico con esplosivi e istigazione a delinquere.
Salis si è espressa fin dall’inizio esprimendo solidarietà a Spera, ritenendo le accuse “sproporzionate rispetto ai fatti contestati”.
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davide
31 Agosto 2024 at 3:06
Che date notizie sbagliate. Le accuse non sono di lancio di fumogeni ma di bombe molotov… il che fa una bella diffferenza!