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Cronaca

Muore durante una lite nella propria azienda di Brusasco, a stroncare Trombadore forse un infarto

Possibile svolta nel caso

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BRUSASCO – Era l’8 agosto quando una lite è finita in tragedia. Un acceso diverbio iniziato nel piazzale dell’azienda Trombadore Pallets, di via Verrua Savoia a Brusasco, tra il titolare Gianfranco Trombadore e alcune altre persone è finito con il suo decesso dopo una caduta in cui avrebbe battuto forte la testa.

Tre persone sono state denunciate per omicidio preterintenzionale: si tratta di una coppia di 54 anni lui e di 55 anni lei, residenti a San Mauro Torinese, e il loro figlio 25enne residente a Torino. Secondo quanto emerso i tre erano andati dal titolare dell’azienda per riscuotere un pagamento.

Le cause della morte di Trombadore

Ma potrebbe essere arrivata una svolta nel caso che, se confermata, potrebbe andare a vantaggio degli indagati. Infatti, il medico legale Mario Apostol, incaricato dal pm Mattia Cravero della procura di Ivrea, ha fornito un primo resoconto dopo aver esaminato il corpo del 55enne: sarebbero state trovate tracce di un infarto, fatale per l’uomo. Potrebbe essere stata questa la causa della morte e non, come ipotizzato, la caduta durante la lite.

Bisognerà però attendere gli esiti dell’esame autoptico definitivo per i quali ci vorranno tre mesi.

Gianfranco Trombadore era il fratello dell’ex sindaca di Brusasco Luciana Trombadore che, sui social, lo ha ricordato così:

Voglio ricordarti così in un giorno felice dove il tempo non aveva ancora tinto di grigio i tuoi capelli… Voglio ricordarti da piccoli quando la malattia non ci aveva ancora sottratto l’affetto dei nostri genitori… Voglio ricordarti così… E poi il mio sguardo si ferma nel vuoto e riemergono le immagini di te a terra in un corpo senza vita…

Ma io voglio ricordarti così: io e te al mare con un cielo azzurro, un sole fantastico in quelle vacanze estive dai nonni con tutti i cugini, in quel giorno in cui mi hai insegnato a nuotare, mi hai tolto i braccioli e mi hai detto “facciamo un giro alla boa e torniamo”… Ed io non avevo paura… C’eri tu…

Voglio ricordarti così… Io e te a scorrazzare per il magazzino, non con il monopattino come i ragazzi di oggi, ma con muletto e transpallet… Voglio ricordarti così… Ma poi il pensiero del beep beep del defibrillatore continua a risuonare nei miei pensieri… Ma io voglio ricordarti così: caparbio, testone, orgoglioso e cocciuto…

Non voglio tenere con me il tempo dei rapporti difficili, il tempo in cui i problemi hanno preso il sopravvento sugli affetti. Io voglio ricordarti così….perché nessuno aveva il diritto di porre fine alla tua vita. Voglio ricordarti così…. Gran lavoratore, padre, brusaschese, marito, a volte testardo ma per sempre fratello…

I funerali di Trombadore si sono svolti il 19 agosto. L’uomo lascia la moglie Gilma e tre figlie minorenni.

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