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Cultura

25 agosto 1917: a Torino scoppia la Rivolta del Pane

La rivoluzione portò a 60 vittime e oltre 250 feriti

Alessia Serlenga

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TORINO – La prima Guerra Mondiale scoppiata nel 1914, aveva fortemente indebolito e destabilizzato l’economia nazionale.

Il malcontento tra la popolazione, sopratutto della classe operaia era crescente e scoppiò con violenza alla fine dell’agosto del 1917.

La “goccia che fece traboccare il vaso” e che diede il via ad una serie di violente proteste, nei principali quartieri operai della prima Capitale d’Italia fu l’aumento del prezzo dei beni di prima necessità, unito al razionamento del pane, in una quota giornaliera pari a poco più di 300 grammi a persona. Il 21 agosto 1917 tutte le panetterie di Torino, a causa della fine delle scorte di farine, restarono con le serrande abbassate.

Una crescente tensione che spinse il prefetto di Torino a chiedere, senza successo, al governo di Roma l’applicazione del codice militare di guerra.

Il 23 agosto la protesta crebbe ulteriormente e da periferica divenne globale con l’avvio di un vero e proprio sciopero generale indetto in città.

Uno stop che scaturì un saccheggio di negozi, caserme e perfino di una chiesa, le cui provviste vennero distribuite tra la folla, mentre nei quartieri periferici continuavano gli scontri tra l’esercito Regio e i manifestanti.

Due giorni di lunghe battaglie che terminarono solo la sera del 25 quando la controffensiva dell’esercito e forza pubblica, con tanto di automobili blindate ed uso di mitragliatrici sedarono nel sangue la protesta spazzando via tutte le barricate e con loro i manifestanti.

Il giorno dopo il tribunale emise quasi 900 mandati di arresto per i principali promotori della rivoluzione che lasciò a terra quasi 60 vittime e oltre 250 feriti.

 

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