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Asti

Quelle trappole nei boschi dell’astigiano in cui per mesi sono morti cani e animali selvatici

Il proprietario è stato rintracciato e denunciato, ma nel frattempo sono morti due cani e almeno un capriolo

Sandro Marotta

Pubblicato

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ASTI – Fino a pochi giorni fa nei boschi di Asti, in particolare nelle zone di Valleandona, Montegrosso, Cinaglio, erano state installati dei cavi d’acciaio per catturare e uccidere gli animali selvatici. Oltre ad essere state posizionate illegalmente, all’interno ci sono finiti anche due cani.

La vicenda

Già nei mesi scorsi i carabinieri forestali avevano ritrovato delle trappole artigianali sparse per l’astigiano. L’area quindi era stata inserita nel monitoraggio del Servizio di vigilanza Ambientale della polizia Provinciale; era stata avviata anche la procedura di denuncia contro ignoti. Nel frattempo, all’interno delle trappole, erano rimasti intrappolati caprioli, cinghiali e anche cani.

La novità di questi giorni è che il bracconiere che aveva installato i cavi è stato identificato. Si tratta di un astigiano con precedenti penali. A casa sua sono stati trovati ben 34 lacci d’acciaio da inserire nelle gabbie, un machete e altri oggetti utilizzati per uccidere gli animali catturati. L’uomo è stato denunciato per utilizzo di mezzi impropri nell’attività venatoria e maltrattamento di animali; secondo quantro prevede l’articolo 544 bis del codice penale rischia da 4 mesi a due anni di carcere. Secondo il pubblico ministero avrebbe violato anche l’articolo 31 della legge n. 157 del 1992.

Cosa dice la legge della Regione Piemonte

Secondo la legge sulla “Tutela della fauna e gestione faunistico – venatoria” del Consiglio della Regione Piemonte, è vietata la “produzione, vendita e detenzione di trappole per la fauna selvatica, salvo che si tratti di strumenti di cattura commissionati da enti legittimati in base alla vigente normativa o da soggetti da questi autorizzati”. Nel caso astigiano i lacci erano stati messi da un privato senza alcuna autorizzazione, il che li rendeva pericolosi anche per gli esseri umani.

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