Cronaca
Ragazzo di 22 anni si toglie la vita impiccandosi al cavalcavia di via Passo Buole a Torino
Sono stati i passeggeri di un treno a vedere il corpo appeso sotto al cavalcavia e a dare l’allarme
TORINO – Sono stati i passeggeri di un treno a vedere il corpo appeso sotto al cavalcavia e a dare l’allarme. E’ stato trovato così il corpo di un ragazzo di soli 22 anni che ha deciso di togliersi la vita e per farlo ha scelto il cavalcavia di via Passo Buole che passa sopra la ferrovia poco dopo la stazione del Lingotto a Torino.
Il giovane è stato recuperato ancora vivo ed è stato trasportato d’urgenza alle Molinette, dove i medici hanno inutilmente cercato di salvargli la vita.
Dove e come chiedere aiuto
Un’efficace prevenzione del suicidio richiede che ognuno sia a conoscenza dei fattori di rischio del suicidio e sappia come gestirli.
Pensare che una persona cara, un familiare, un amico, un collega si possa suicidare, certamente spaventa e fa sentire impotenti. Quando si conosce una persona, tuttavia, siamo spesso in grado di dire quando è in crisi, perché siamo in grado di riconoscere il suo disagio.
Ci sono molti modi in cui si può supportare. Questo sito vuole aiutare sia chi sta pensando al suicidio sia a riconoscere quando qualcuno è a rischio di suicidio e capire le azioni che si possono intraprendere per aiutarlo.
Il suicidio è un rimedio definitivo ad un problema temporaneo. Un’altra soluzione è sempre possibile!
Il dialogo è la via più concreta per poter iniziare ad aiutare chi vede la vita come un peso.
Oltre al numero di emergenza 112, puoi provare a parlarne con Telefono Amico, tutti i giorni dalle 10 alle 24 al numero 02 2327 2327 o tramite la webcallTAI gratuita all’indirizzo www.telefonoamico.net.
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goghicche
14 Agosto 2024 at 2:24
Penso che dovreste le linee guida dell’OMS, sul come dare notizie di questo tipo.
Rita
14 Agosto 2024 at 10:14
Non è vero che le persone, compresi gli addetti ai lavori, siano così sensibili a chi tenta di suicidarsi. io sono reduce da un tentativo di suicidio, mi hanno presa per i capelli.. la psichiatra che mi segue mi riempie di pastiglie e la mia famiglia mi odia per quello che ho fatto. Il pensiero però c’è sempre.