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Quando a Torino nacque il Pentathlon moderno

Era il 1983 quando un professore dell’Istituto Sociale di Torino…

Gabriele Farina

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TORINO – La splendida medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi del torinese Giorgio Malan ha portato l’attenzione degli appassionati su uno sport che in Italia non è molto conosciuto: il Pentathlon moderno.

A portarlo a Torino, era il 1983, è stato un professore di ginnastica dell’Istituto Sociale, Giancarlo Duranti. A ricordare quei giorni di 40 anni fa un post social di Andrea Vico, che era tra i tre studenti che accolsero l’invito del loro professore e si dedicarono al nuovo sport.

“Nel 1983 un giovane prof di ginnastica appena arrivato alle medie dell’Istituto Sociale di Torino propose a tre ragazzi di iniziare con lui un sport nuovo, che in città (e in tutto il Piemonte) nessuno faceva: il pentathlon moderno. – racconta Vico – Nacque la Pentathlon Moderno Torino e iniziarono i primi allenamenti: nuoto (stile libero) e corsa campestre. Poi si aggiunse la scherma (spada), l’equitazione e il tiro (aria compressa a 25 metri).”

“Negli anni le società di pentathlon in Piemonte si sono moltiplicate – continua Vico – e sempre grazie a quel prof di ginnastica, coraggioso, tenace, determinato e capace di leggere negli occhi delle sue atlete e atleti vengono da Torino e dal Piemonte una bella fetta degli atleti che negli ultimi 10-15 anni hanno riportato l’Italia ai vertici del pentathlon in Europa e nel mondo”.

La conclusione del post ci porta ovviamente ai giorni nostri ed alla medaglia di Malan, per poi concludere con un piszzico di nostalgia e tanta riconoscenza:

“E proprio oggi un torinese, Giorgio Malan, ultimi virgulto di quel vivaio, ha vinto una medaglia di bronzo alle olimpiadi.
Ero uno di quei tre ragazzi del 1983, ho fatto questo sport per alcuni anni, che mi fatto davvero crescere in determinazione e fiducia. Immeansamente gioisco per Giancarlo Duranti, il mio allenatore di allora, che oggi festeggia 40 anni di impegno e dedizione con una medaglia olimpica”.

Quali sono le discipline del pentathlon moderno

Il pentathlon moderno combina cinque discipline sportive in quattro eventi

Scherma: l’arma utilizzata è la spada. La gara si svolge con la formula del cosiddetto girone all’italiana (round robin), cioè ogni concorrente affronta a turno tutti gli avversari. Ogni assalto dura un minuto, e il primo che mette a segno una stoccata vince. Se in un minuto nessuno mette a segno la stoccata, entrambi perdono l’assalto. C’è inoltre un round bonus: gli ultimi due si affrontano e chi vince affronta il terzultimo, e così via fino a esaurimento.

Nuoto: la prova si svolge sui 200 metri. Lo stile è libero, cioè si possono nuotare a scelta tutti e quattro gli stili ma, essendo il crawl quello più veloce, è piuttosto infrequente che gli atleti scelgano altri stili. I concorrenti vengono suddivisi in batterie in base alla migliore prestazione dell’anno.

Equitazione: si tratta di salto ostacoli su un tracciato lungo 350-450 metri su cui sono posti 12 ostacoli per un totale di 15 salti (sono comprese una gabbia e una doppia gabbia). L’abbinamento tra cavaliere e cavallo avviene per sorteggio, dopo il quale il cavaliere ha a disposizione 20 minuti prima della partenza della prova per conoscere il cavallo ed effettuare un massimo di 5 salti di riscaldamento. Dal 2028 sarà sostituito da una corsa a ostacoli.

Combinata: è una prova combinata di tiro e corsa (fino al 2008 erano separati) nella quale si inizia con 20 m di corsa, poi si alternano una serie di tiro (in cui si devono colpire 5 bersagli) e 800 m di corsa da eseguire per quattro volte per un totale di 20 bersagli e di circa 3200 m. I colpi di tiro si effettuano in posizione eretta con pistola laser ed il bersaglio è fisso e posto ad una distanza di 10 metri, essa inoltre va caricata ad ogni turno di tiro al bersaglio.

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