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Cronaca

Fassino e il furto del profumo al duty free di Fiumicino: 500 euro per estinguere il reato

Si attende la decisione del gip di Civitavecchia

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Piero Fassino

CIVITAVECCHIA – Un aeroporto, un deputato ed ex sindaco di Torino e il mistero del profumo. Era cominciata così la vicenda che, il 15 aprile, aveva visto coinvolto Piero Fassino, accusato – e sorpreso – a rubare un profumo dal duty free di Fiumicino.

Vicenda che, però, potrebbe trovare proprio oggi una conclusione. Secondo quanto si apprende, il legale dell’ex sindaco di Torino, Fulvio Gianaria, avrebbe proposto al gip di Civitavecchia di estinguere il reato di tentato furto con una riparazione pecuniaria di 500 euro. Questo per evitare il processo e la sua portata mediatica.

Si attende la decisione del gip.

Il caso

Il deputato del PD durante un viaggio a Strasburgo per l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa prima di recarsi al gate si era fermato nell’area acquisti dello scalo romano per comprare un profumo del valore di 100 euro. Dopo aver ricevuto una chiamata al cellulare, e con nell’altra mano il trolley, avrebbe portato il profumo nella tasca del giaccone, per rispondere al cellulare.

A questo punto, secondo il racconto del parlamentare torinese, sarebbe stato raggiunto dalle guardie che presidiano l’aeroporto che gli avrebbero contestato il tentativo di furto. Fassino si sarebbe difeso nonostante pare avesse superato le casse del negozio facendo scattare l’allarme antitaccheggio.

La discussione tra il politico e gli uomini della sicurezza viene definita pacata e educata e Fassino si sarebbe offerto di pagare due profumi, per dimostrare la sua buona fede. Dopo il controllo delle telecamere a circuito chiuso del negozio i referenti del negozio hanno comunque deciso di fare la segnalazione alla polizia e di sporgere denuncia contro il parlamentare dem.

Il video

Gli inquirenti della Polaria durante le indagini avevano acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza che avrebbero ripreso l’episodio del presunto furto di un profumo da parte del parlamentare. Le immagini sono state in seguito trasmesse alla Procura di Civitavecchia.

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