Ambiente
Parco dei Cinque Laghi (Ivrea): per il nuovo piano di contenimento dei cinghiali si dovrà aspettare il parere della Regione Piemonte
IVREA – Sta continuando il percorso per la creazione del “Parco dei Cinque Laghi”, ovvero il parco naturale che comprenderà 5 laghi del territorio vicino a Ivrea; nei giorni scorsi il consigliere della Città metropolitana di Torino Alessandro Sicchiero (delegato all’Ambiente) ha incontrato i sindaci dell’Eporediese interessati alla nascita del Parco. In questa occasione ha specificato due cose: la prima è chi e come farà parte della Comunità consultiva dei Cinque Laghi, cioè i soggetti che decideranno come spendere i soldi e quali progetti avviare; la seconda è che il piano per la gestione dei ginghiali è stato inviato alla Regione Piemonte.
Che cos’è la Comunità dei 5 Laghi
La comunità comprende i laghi Nero, Pistono, Campagna, San Michele e Sirio, nei comuni di Ivrea, Borgofranco, Cascinette, Montalto Dora e Chiaverano. A fine marzo il Consiglio della Regione Piemonte ha approvato la nascita di questa realtà, approvando il ddl che lo conteneva.
“L’istituzione a parco naturale aumenterà le garanzie di tutela degli aspetti naturalistico-ambientali e consentirà un utilizzo sostenibile di un’area importante all’interno del sistema della rete ecologica” ha spiegato il Consiglio.
Chi farà parte della Comunità consultiva
In totale le cariche pubbliche coinvolte saranno sei: i sindaci di ciascun Comune interessato dalla creazione del Parco, più un delegato della Città Metropolitana di Torino che farà da coordinatore.
“Ad inizio settembre – ha commentato il consigliere della Città di Torino Sicchiero – effettueremo un sopralluogo congiunto e daremo il via ad un calendario di incontri con la popolazione”. In più, dovranno essere individuate le possibili aree comunali da mettere a disposizione per la realizzazione di uno o due centri-visite.
La questione dei cinghiali
Al momento il piano per la gestione degli animali selvatici della zona è al vaglio della Regione Piemonte, ma è già stata approvata dall’Ispra. Coldiretti Piemonte aveva polemizzato con la Città Metropolitana, sostenendo che “con il Parco, per molto tempo, avremo una riserva di cinghiali che di notte potranno irradiarsi nei territori circostanti per danneggiare i campi”.
Nell’ultimo incontro dei giorni scorsi, Sicchiero ha rassicurato gli agricoltori della zona, dando l’impressione che il piano faunistico non si sia arenato.
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