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Cultura

Le baracche di Italia ’61 a Torino

115 nuclei familiari vivevano nell’insediamento di corso Polonia all’interno di abitazioni abusive

Alessia Serlenga

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TORINO – Sono trascorsi 63 anni dal celeberrimo 1961 e dall’Esposizione Internazionale del Lavoro di Torino.
Nel novembre del 1956 l’Amministrazione comunale ha evacuato più di 500 persone, occupanti delle abitazioni abusive di corso Polonia (oggi corso Unità d’Italia), per edificare il Palazzo a Vela, la monorotaia e il Circarama Disney/FIAT, 1500 m² di costruzione circolare dove quasi due milioni di spettatori assistettero alla proiezione di Italia 1961, film realizzato a 360° sulle bellezze paesaggistiche nostrane e il trionfo del lavoro italiano all’estero.

Storia di abitazioni abusive

Nel dopoguerra lungo le sponde dei corsi d’acqua che bagnano alcune aree periferiche della città di Torino (Colletta, Pellerina, Basse di Stura, Bertolla), sorgevano dei baraccamenti di fortuna.

115 nuclei familiari vivevano nell’insediamento di corso Polonia all’interno di abitazioni abusive: case assemblate con legname, mattoni e lamiere di recupero. Sorte inizialmente per far fronte a una situazione temporanea, destinata in realtà a protrarsi nel tempo. Si trattava nella gran parte dei casi di immigrati provenienti dalle regioni dell’Italia meridionale e dal Veneto, in città in cerca di un lavoro.

In virtù dell’applicazione della legge numero 640 del 9 agosto 1954 che prevedeva l’abbattimento delle abitazioni e dell’inizio dei lavori per le costruzioni di Italia 61, i baraccamenti di corso Polonia sono abbattuti nel mese di novembre del 1956 dalle ruspe del Comune di Torino, che decide di trasferire le 165 famiglie, nei padiglioni VIII, IX e X delle Casermette Sud di Borgo San Paolo e, da qui, nei 152 alloggi di edilizia popolari del lotto SB1 edificati nel periferico quartiere di Lucento.

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