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Su un’ambulanza è più importante il medico o l’infermiere? Anaao Assomed Piemonte risponde al Nursind

Il Nursind aveva denunciato il fatto che diverse ambulanze nella città metropolitana di Torino sono prive del medico da molto tempo

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Ambulanza

TORINO – Ha colpito nel segno la provocazione del Nursind di Torino, per voce del segretario generale Giuseppe Summa, e del dirigente della centrale operativa del 118, Stefano Agostinis. Entrambi, infatti, avevano denunciato il fatto che diverse ambulanze nella città metropolitana di Torino sono prive del medico da molto tempo, ma nessuno pare essersene accorto, né si sono rilevati contenziosi legati all’effettiva composizione delle equipe.

Non si è fatta però attendere la risposta di Anaao (Associazione Nazionale Aiuti e Assistenti Ospedalieri) Assomed Piemonte, il sindacato della dirigenza medica e sanitaria.

Tramite una nota della dottoressa Chiara Rivetti, segretaria regionale Anaao Assomed Piemonte, e il dottor Andrea Sarlo, referente regionale Emergenza Urgenza Anaao Assomed Piemonte, l’associazione dichiara

Abbiamo letto le dichiarazioni del Segretario Generale del Sindacato degli infermieri NURSIND e del Dirigente Infermieristico della Centrale Operatova 118 di Torino che fotografano la realtà del Sistema 118 nella città di Torino, ma nel voler sottolineare l’importanza della figura dell’infermiere in emergenza sembra che non possano fare a meno di confrontarsi con la figura del medico 118.

In emergenza il lavoro di equipe è fondamentale. Medico, infermiere e soccorritori formano una squadra in cui ognuno deve conoscere il proprio ruolo. Il medico ha compiti e competenze specifiche delle quali si può fare a meno in molte situazioni di medicina pre-ospedaliera, minimizzando la terapia sul posto e effettuando un rapido trasporto.

Ma ciò non significa che il medico non sia la scelta più opportuna in altre situazioni di vera emergenza. Per legge e per buon senso spetta al medico la diagnosi e spetta al medico la terapia. Senza medico si può gestire senz’altro il soccorso lavorando sui tempi e magari utilizzando meglio gli strumenti di telemedicina, sapendo che tutto questo deve avere delle premesse organizzative per mitigare le possibili conseguenze medico legali.

Inoltre il soccorso sanitario territoriale effettuato in una grande città non ha le stesse caratteristiche di quello effettuato in zone di provincia, cambiando i tempi del soccorso e anche di ospedalizzazione la presa in carico da parte di un sanitario di un paziente in pericolo di vita ha una durata maggiore ed espone a più complicanze cliniche.

Dichiarare che, poiché l’infermiere lavora come unico sanitario sui propri mezzi mentre il medico ha sempre vicino l’infermiere, l’infermiere è indispensabile, mentre il medico potrebbe lavorare anche da solo è un ragionamento che impoverisce il sistema invece di rafforzarne le sinergie.

Il Sistema di Emergenza Territoriale 118 merita che i suoi attori siano professionali, ben formati e collaboranti sia che siano medici, infermieri o soccorritori.

Il lavoro da fare e che ci si augura che la dirigenza di Azienda Zero sia impegnata a portare avanti è quello di valorizzare tutte le figure presenti sui mezzi di soccorso, facilitandone le sinergie e non impoverendone nessuna.

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