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Spettacolo

A ritmo di dub e reggae: gli Africa Unite chiudono il Flowers Festival

Pescano capolavori immortali dalla loro lunga discografia e da album come ”People Pie”, “Babilonia e poesia” e “Un sole che brucia”, il tris di lavori che li ha resi davvero popolari

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COLLEGNO – Finisce il Flowers Festival 2024, un po’ come ci aspettavamo tutti con una grande festa, quella degli Africa Unite, leggenda della musica reggae nostrana. Oltre quarant’anni di carriera portati sul palco grazie al supporto di molti ospiti, ex componenti e amici di lunga data.

Dopo il djset di Adrian Sherwood, producer e beatmaker ad aprire la serata, la band, da sempre capitanata da Bunna e Mada, attiva dai primi anni 80, ha catapultato tutto il pubblico, veramente di affezionati sodali, indietro a quella anni 90, che furono teatro della loro popolarità e notorietà.
Da sempre impegnati sui temi importanti della vita e delle battaglie sociali, ma uniti a reggae e dub, anche tanto divertimento, gli Africa Unite hanno fatto ballare davvero tutti, anche un buon numero di giovanissimi presenti in prima fila, nonostante l’ora tarda.

Pescano capolavori immortali dalla loro lunga discografia e da album come ”People Pie”, “Babilonia e poesia” e “Un sole che brucia”, il tris di lavori che li ha resi davvero popolari.
Ma c’è spazio, nella parte finale, anche per gli ospiti che aiutano a la band davvero a riportarci in quella Torino degli anni 90, problematica ma ribollente di energie e speranze, come Bobo Boggio, frontman dei Fratelli di Soledad, MGZ, vera leggenda della musica torinese, in azione con la “fatina” Mada in “Soffici sapori”. Nella prima parte di concerto, Marco “Pakko” Catania e Marco “Benz” Gentile, colonne portanti dell’ultimo decennio nella formazione Africa Unite, si aggiungono alla band. Tra gli ospiti anche Emiliano Griso, dei Mahout. Per il gran finale, invece, Parpaglione al sax, Gianluca “Cato” Senatore al basso, Drummy “Sir” Jo (Sergio Pollone) alla batteria e il super ospite Vito Miccolis alle percussioni, hanno fatto rivivere al pubblico quel fermento e quella magia che hanno caratterizzato la Torino musicale degli anni ’90.

Gli Africa Unite hanno anche portato sul palco il nuovo singolo “Uomini”, disponibile in free download sul sito della band (www.africaunite.com) e sulle principali piattaforme di streaming. Il brano prende spunto dall’attuale periodo storico, in cui i conflitti continuano a segnare profondamente le vite di milioni di persone, al fine di stimolare una riflessione sui paradossi delle attuali guerre.

Con oltre quattro decenni di carriera alle spalle, gli Africa Unite continuano ad essere una delle voci più autorevoli e influenti del panorama reggae italiano e non solo per la loro musica ma anche per il loro impegno sociale e culturale. “Uomini” ne rappresenta un ulteriore tassello.

Da un po’ di tempo assenti nelle nostre e loro zone, gli Africa Unite, lasciano il segno su questa fortunata edizione del Flowers Festival, che si è fatta largo a colpi di sold out, facendosi notare come festival di punta dell’estate torinese, Basti ricordare i concerti di Salmo e Noyz Narcos, CCCP, Subsonica e Idles nella prima settimana che hanno fatto segnare record presenze.

Ma non finisce qui l’estate di Hiroshima Mon Amour, anzi continua con i festival in giro per il Piemonte, Attraverso e Hiroshima Sound Garden, che porta fino a settembre musica di qualità in città. Ci trasferiamo tutti lì.

Foto e report Paolo Pavan/QP

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