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Il Lago Maggiore è fortemente inquinato, si sorveglia il Lago d’Orta

Il bilancio per il Lago Maggiore non è positivo

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VCO – Per il Lago Maggiore le cose non si mettono bene. In Piemonte, infatti, Goletta dei Laghi di Legambiente ha iniziato il suo “giro” sui principali bacini lacustri.

Si parte con i risultati delle analisi microbiologiche sui laghi Maggiore sponda piemontese e d’Orta. Il bilancio per il Lago Maggiore non è positivo: su dieci punti campionati tra la provincia azzurra del Verbano-Cusio-Ossola e di Novara, ben cinque punti sono risultati fortemente inquinati.

Si tratta dello sfioratore a lago su lungo-lago Marconi a Stresa, le foci del fiume Toce in località Fondotoce, del torrente San Giovanni in località Intra a Verbania (VCO), del torrente Vevera ad Arona e del fosso Arlasca, al confine tra Arona e Dormelletto, (in provincia di Novara).

Leggermente diversa la situazione sul Lago d’Orta dove, sempre tra le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, su quattro punti analizzati tra l’1 e il 3 luglio, solo uno mostra concentrazioni microbiologiche ben oltre il doppio del limite consentito. Si tratta della foce Fiumetta in località Bagnella a Omegna (VCO).

Su questo bacino lacustre, Goletta dei Laghi ha inoltre monitorato come “osservato speciale 2024” anche la foce del torrente Scarpia a San Maurizio d’Opaglio, in provincia di Novara.

Come fa sapere Legambiente, rientrano tra gli osservati speciali – novità di quest’anno – quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche ad aprile e maggio, ossia in quei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi.

La foce del torrente Scarpia a San Maurizio d’Opaglio è risultata fortemente inquinata nei monitoraggi effettuati dai tecnici e dai volontari Legambiente nei mesi di aprile e maggio, confermando le criticità già riscontrate nelle analisi degli anni precedenti.

“Sui due laghi piemontesi Maggiore e d’Orta non si riscontrano grossi cambiamenti nel corso degli anni – commenta Silvia Scarafoni, portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente. Una linearità che visti anche i risultati di quest’anno non ci conforta perché indica, in alcuni casi specifici, una cronicità in senso negativo probabilmente dovuta a problemi di depurazione”.

“I monitoraggi di Goletta dei Laghi che da anni promuoviamo sul Maggiore e sul lago d’Orta sono sia supporto che ulteriore strumento di valutazione a disposizione di associazioni, cittadini, istituzioni ed enti preposti al controllo – dichiara Alice De Marco, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta .

Abbiamo stretto una collaborazione con Arpa Piemonte, imprese e istituzioni locali sulla tutela dell’ambiente lacustre, accendendo i riflettori sulla qualità delle acque interne. Il nostro contributo, infatti, si estende a progetti di ricerca sulla presenza di microplastiche nei laghi e all’Osservatorio per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Lo scopo è principalmente quello di pianificare l’adattamento delle zone lacustri, proponendo uno scambio reciproco con gli enti scientifici e il mondo accademico”.

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