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Chiara Ferragni pagherà 1 milione di euro all’Antitrust per il caso pandoro: rinuncia al ricorso

Sembra che la saga finisca qui perché Ferragni rinuncia anche ricorso come è stato depositato oggi dai suoi legali

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ROMA – È arrivata oggi la notizia, come riporta il Messaggero, che Chiara Ferragni e le due aziende di sua proprietà pagheranno oltre 1 milione di euro di multa all’Antitrust per il caso del Pandoro Balocco, per chiudere il caso e siglare un accordo in cui non verrà citata per l’altro caso di beneficenza delle uova di Pasqua.

Sembra che la saga finisca qui perché Ferragni rinuncia anche ricorso come è stato depositato oggi dai suoi legali.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha contestato nello specifico alle società Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l., che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla personalità e all’identità personale di Chiara Ferragni, e a Balocco S.p.A di aver attuato una pratica commerciale scorretta.

Il comunicato ufficiale di Chiara Ferragni

A seguito dell’iniziativa dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che aveva avviato il procedimento PS12699 sul caso “uova di Pasqua / Chiara Ferragni”, le società TBS Crew Srl e Fenice Srl comunicano che esso è stato chiuso dall’Autorità accettando gli impegni proposti dalle Società e dalle altre parti del procedimento, in quanto ritenuti idonei a garantire la tutela dei consumatori.

Come segno concreto di impulso ed incentivo ad attività benefiche, le Società parti del Procedimento hanno assunto impegni economici, consistenti in versamenti in favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, pari, per tre anni, al 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1.200.000 euro per il triennio.

Inoltre, la presentazione e formulazione degli impegni è stata vista come occasione sia per un’evoluzione interna alle aziende sia per individuare un “modello di comportamento” che possa fungere da benchmark per l’intero settore dell’influencer marketing.

Con specifico riferimento all’attività di comunicazione relativa a iniziative benefiche, le Società hanno deciso di separare nettamente le attività commerciali da quelle benefiche, impegnandosi ad astenersi dallo svolgimento di operazioni in cui attività commerciali siano connesse ad attività benefiche e, con specifico riferimento a quest’ultime, a darne illustrazione in apposita sezione dei rispettivi siti web di prossima creazione.

Infine, le Società si sono impegnate all’adozione di un’autoregolamentazione interna relativa alle attività di comunicazione e marketing, anche ispirata alle più recenti best practice in materia, munita di presidi che ne garantiscano l’enforcement e accompagnata dall’organizzazione di training periodici a beneficio dei dipendenti.

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