Ambiente
I dati del maltempo che ha investito le Valli di Lanzo, Orco e Anzasca
Anche i livelli dei corsi d’acqua del reticolo principale si sono innalzati tra sabato notte e domenica mattina
PIEMONTE – A partire dal primo pomeriggio di sabato 29 giugno, forti temporali hanno interessato i settori alpini nordoccidentali e zone di pianura adiacenti del Canavese con forte vento, grandine e precipitazioni, forti o localmente molto forti.
I picchi massimi di precipitazione rilevati dalla rete di monitoraggio di Arpa Piemonte sono stati registrati nelle vallate alpine del Torinese e Vercellese con valori superiori ai 100 mm in 12 ore, in particolare nelle stazioni di: Noasca (176 mm), Alagna (130 mm), Piano Audi (124 mm), Bocchetta Delle Pisse (119 mm), Forno Alpi Graie (110 mm), Balme (110 mm). A partire dal tardo pomeriggio di sabato fino alle prime ore di domenica precipitazioni intense hanno interessato anche il Verbano dove i picchi più significativi sono stati registrati dai pluviometri di Alpe Veglia (226 mm), Macugnaga Pecetto (180 mm), Macugnaga Rifugio Zamboni (177 mm), Varzo (151 mm), Larecchio (116 mm), Trasquera (116 mm), Lago Paione (112 mm).
La tabella seguente riporta i massimi pluviometrici più significativi registrati dalle stazioni della rete di monitoraggio meteoidrografico piemontese. Da segnalare i valori massimi cumulati sulle 3 e 6 ore a Noasca che corrispondono a tempi di ritorno di oltre 200 anni.
La figura seguente mostra un dettaglio su valle Orco e Soana delle precipitazioni cumulate su 30 ore e stimate da radar meteorologico rispetto alla distribuzione dei pluviometri della rete meteoidrografica regionale.
I fenomeni sono stati accompagnati da grandine, che localmente ha raggiunto i 8-10 cm. La figura seguente mostra la stima da radar meteorologico della distribuzione delle precipitazioni grandinigene nella giornata di ieri: il colore più scuro rappresenta stime di grandine di grandi dimensioni (d > 4 cm).
Per quanto riguarda i corsi d’acqua, le intense precipitazioni hanno provocato il repentino innalzamento dei corsi d’acqua del reticolo secondario, dove per alcuni è stato superato il livello di pericolo. Nelle Valli di Lanzo la Stura di Valgrande a Cantoira (TO) e la Stura di Lanzo a Mezzenile (TO) hanno superato il livello di pericolo, ritornando entrambe sotto il livello di guardia nella mattina di domenica. Il Torrente Orco ha superato il livello di pericolo a Castellamonte (TO) verso le 22:00 di sabato; il colmo di piena del torrente è successivamente transitato a San Benigno (TO) nelle prime ore di domenica raggiungendo la soglia di guardia. Anche nel Verbano ci sono stati importanti innalzamenti dei corsi d’acqua del reticolo secondario: il torrente Anza ha superato il livello di pericolo nella notte di sabato e si prevede scenderà sotto il livello di guardia durante la mattinata di domenica. Nelle stesse ore, anche il torrente Ovesca ha superato la soglia di pericolo e attualmente è prossimo al livello di guardia.
Le figure seguenti mostrano gli andamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni più significative.
Anche i livelli dei corsi d’acqua del reticolo principale si sono innalzati tra sabato notte e domenica mattina, in particolare la Dora Baltea a Tavagnasco ha superato il livello di guardia e si prevede scenderà nella tarda mattina di domenica. L’innalzamento dei livelli dello Stura di Lanzo e il Torrente Orco hanno provocato il passaggio del colmo di piena intorno alle ore 6 locali di domenica presso la stazione del Po a San Sebastiano, dove il colmo è transitato non superando il livello di guardia. Infine, gli accumuli significativi sul nord del Piemonte hanno determinato un incremento del livello del Lago Maggiore, per il quale non è previsto il superamento della soglia di guardia.
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