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Gli Idles travolgono il Flowers Festival

A Collegno, sul palco del Flowers, invece, tra un “Fuck the King”, perché la Queen è dipartita, e l’altro, è stato tutto un inno Pro Palestine

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COLLEGNO – La fine di giugno, al Flowers Festival, è affidata al gruppo forse più atteso, gli Idles, gruppo musicale post-punk inglese nato a Bristol nel 2009. Caratterizzato da un sound ruvido e potente, liriche politicamente impegnate portano sul palco uno spettacolo devastante e disturbante.
E’ cambiato il clima rispetto alle serate precedente, qualcuno si è fatto scoraggiare dall’allerta meteo, ma come preannunciato, gli Idles hanno spazzato via le nubi, ed il concerto si è svolto in una serata fresca, preambolo per l’orda incendiaria che hanno portato.

Già dai loro esordi con album epici come “Brutalism” e “Joy as an Act of Resistance” concentrano il tiro sui temi sociali, con particolare attenzione al mondo della vulnerabilità di genere, dell’immigrazione e dell’accoglienza. Solo pochi giorni prima, al celebre festival di Glastonbury, supportati dall’artista Banksy, hanno fatto fluttuare sul pubblico un gommone, con dei manichini di migranti, a rappresentare l’atrocità del perpetuo sterminio di vite nel mediterraneo.

A Collegno, sul palco del Flowers, invece, tra un “Fuck the King”, perché la Queen è dipartita, e l’altro, è stato tutto un inno Pro Palestine. Più volte, Joe Talbot, stralunato frontman, ha gridato “Viva Palestina”, mentre il suo sodale, Lee Kiernan alla chitarra, si lanciava a più riprese tra il pubblico. Il tutto veniva condito dalle ritmiche potenti ed ossessive di Adam Devonshire al basso, Mark Bowen seconda chitarra e dalle potenti percussioni di Jon Beavis.
Una power band, che non ama essere etichettata, e se deve scegliere preferisce il termine “heavy post-punk”. C’è sicuramente un’attitudine heavy nel cantare di Joe Talbot, che richiama un Henry Rollins, ma anche storici metal frontman come Glenn Danzig, anche se il peso del gruppo è decisamente nelle liriche e nei temi che affrontano e portano avanti con la musica.

Un’ora e mezza che più intensa è impossibile, gli Idles attraversano la loro discografia ed il pubblico risponde senza cedimenti. E’ un hype continuo fino alla fine, quando tutto cessa improvvisamente, ed esausti e un po’ increduli a quello che abbiamo assistito.

SETLIST: IDEA 01//Colossus//Gift Horse//Mr. Motivator//Mother//Car Crash//I’m Scum//Jungle//The Wheel//Gratitude//Benzocaine//POP POP POP//Divide and Conquer//The Beachland Ballroom//Never Fight a Man With a Perm//Dancer//Danny Nedelko. 

Foto e report Paolo Pavan/QP

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