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Piemonte

Tra i compiti assegnati all’assessore della Regione Piemonte Marco Gallo c’è anche quello di occuparsi dei tartufi

L’assessore neoeletto è stato incaricato da Cirio di occuparsi di “Tartuficoltura e biodiversità”. Ecco di cosa si tratta

Sandro Marotta

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PIEMONTE – “Tartuficoltura e biodiversità”: è questa una delle deleghe assegnate all’assessore della Regione Piemonte Marco Gallo dal presidente della Giunta regionale Alberto Cirio.

La nuova squadra è stata presentata nei giorni scorsi da Cirio stesso, che ha vinto le recenti elezioni regionali con oltre il 50% di preferenze, sorpassando le avversarie e confermandosi presidente della Regione per il secondo mandato.

Tra le deleghe assegnate al cuneese Marco Gallo ce n’è una che non si era mai vista prima: la coltivazione dei tartufi. Gallo si occuperà di proteggere le piante tartufigene e regolamentarne la raccolta.

I tartufi e il Piemonte

Da quindici anni la Regione collabora con l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA S.p.A) per il monitoraggio delle tartufaie sperimentali, naturali o derivate da impianto, per individuare le più idonee cure colturali da praticare per favorire e mantenere la produzione tartuficola.

Non solo: esiste un videocorso di tartuficoltura promosso dalla Regione e definito “utile a chi si occupa dei temi legati al tartufo in Piemonte”. É fruibile in modalità e-learning sulla piattaforma ELFO.

La Regione ha anche un portale dedicato a questo argomento. Si può consultare qui, dove i cittadini possono chiedere il tesserino di idoneità per raccogliere tartufi.

Sul Geoportale della Regione esiste anche una sezione dedicata a questo tipo di prodotti, dove si può verificare se la zona in cui si abita è “a vocazione tartufigena”.

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