Alessandria
Il Noce di san Giovanni: un simbolo di mistero nel territorio ovadese
Un albero che riserva un segreto unico nel suo genere
OVADA – Nel cuore del territorio ovadese, lungo la strada che da Trisobbio conduce a Cremolino, si cela un tesoro naturale avvolto da mistero: il Noce di san Giovanni. Non è la sua grandezza o la sua età a colpire, bensì il fenomeno straordinario che si verifica ogni anno proprio intorno alla festa di san Giovanni, il 24 giugno.
La magia della trasformazione
Fino a metà giugno, questo antico noce sembra dormire, mostrandosi secco e silenzioso. Tuttavia, nel periodo che precede il 24 giugno, accade qualcosa di miracoloso: l’albero comincia a germogliare, fiorire e infine a produrre frutti. Questo fenomeno è estremamente raro, tanto che solo due alberi in tutta Italia sono conosciuti per questa caratteristica unica.
Leggende e tradizioni locali
Secondo le leggende tramandate di generazione in generazione, nella notte di san Giovanni le creature magiche come Masche, Feighe e Strié si riunivano sotto questo noce per celebrare il sabba più importante dell’anno, in onore del loro “Signore Cornuto“. Questo rituale era documentato nel manoscritto del ‘700 noto come il Compendium Maleficarum, che elenca le località da cui giungevano le mistiche partecipanti.
Il significato del rito tra spiritualità e territorio
Per i credenti, il Noce di san Giovanni era il punto di incontro tra il mondo naturale e il soprannaturale, dove l’albero stesso subiva una trasformazione dopo il rito, mentre altre credenze attribuiscono la rinascita dell’albero alle creature magiche che vi si riunivano.
Indipendentemente dalla verità storica o dalla finzione, il Noce di san Giovanni rimane un’icona misteriosa e affascinante del territorio monferrino. Ogni anno, specialmente a giugno, attira numerosi visitatori curiosi desiderosi di assistere a questo straordinario evento naturale e di immergersi nelle antiche tradizioni locali.
Così, tra la natura incontaminata e le leggende millenarie, il Noce di san Giovanni continua a incantare e a suscitare domande sulla magia e sulla storia che avvolge il territorio ovadese, confermandosi come un tesoro da preservare e da celebrare per le generazioni future.
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