Cultura
Il segreto del Monte dei Cappuccini
A circa 30 m di profondità, si nascondono due grandi segreti, inclusi l’uno nell’altro
TORINO – A pochi passi dal traffico torinese, sulla collina torinese al di là del Po, poco dopo la piazza della Gran Madre, sorge uno dei simboli della nostra città: il Monte dei Cappuccini.
Il Museo Nazionale della Montagna
Inaugurato il 9 agosto 1874, consisteva in un semplice padiglione dotato di cannocchiale mobile, che consentiva ai visitatori di “toccare con mano” il superbo panorama alpino che solo da Torino si può godere.
Oggi il Museo è un polo culturale dedicato alla montagna.
La funicolare
La linea funicolare al Monte dei Cappuccini fu costruita nel 1885 e inaugurata nel dicembre dello stesso anno.
Il progetto fu concepito dall’ing. Alessandro Ferretti, il quale ideò anche un originale sistema di frenatura d’emergenza in caso di rottura della fune traente.
L’impianto raggiungeva con 120 m di binari e una pendenza media del 36% in circa due minuti i 282,95 m d’altezza della sommità.
Il segreto del Monte…
In pochi sapranno che sotto la “nostra casa” in realtà, a circa 30 m di profondità, si nascondono due grandi segreti, inclusi l’uno nell’altro. Una rete lunghissima e articolata di gallerie, a pianta ortogonale costituita da quattro assi longitudinali intersecati da otto bracci, dotati di snodi a “C”, furono realizzate per essere il più capiente rifugio antiaereo di Torino, con lo scopo di smorzare le onde d’urto provocate da eventuali esplosioni di fine 1944.
Dai documenti conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino, si apprende che i lavori di costruzione iniziarono a metà del 1943, sotto la spinta dei gravi danni inflitti dai precedenti bombardamenti. Il rifugio è ampio e ben progettato, dalla capienza nominale di più di 3400 persone sedute.
Un laboratorio di ricerca di eccellenza
Chi percorre la via Giardino, che dalla chiesa della Gran Madre costeggia la collina dei Cappuccini, avrà forse notato una serie di aperture, alcune chiuse da cancelli, altre murate, che si susseguono lungo il fianco dell’altura. Ad ognuna corrisponde una galleria (sono 8 in totale), che conduce proprio al cuore del rifugio, scavato nel centro del monte, quasi sotto la verticale della chiesa dei Cappuccini. L’ultimo di questi accessi, nei pressi del civico 9, conduce a un laboratorio, costruito negli anni Sessanta e ora facente capo all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), una delle tante eccellenze di Torino ed ora pure a rischio di chiusura per inadeguatezza dei locali rispetto alle norme di sicurezza.
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