Cronaca
Università di Torino: il Dipartimento di Culture, Politiche e Società approva mozione degli studenti Pro Palestina
Gli studenti si sono riuniti in un’assemblea pubblica alla Cavallerizza di Torino
TORINO – Le molte proteste di queste settimane degli studenti Pro Palestina, che ormai da quasi un mese stanno occupando le sedi universitarie di Torino, hanno trovato un riscontro positivo nel Dipartimento di Politiche Culture e Società (Cps), guidato dal professore Francesco Ramella, il primo ad aver approvato una mozione degli studenti che chiede il boicottaggio accademico e la sospensione immediata di tutti gli accordi universitari con atenei e aziende ubicate in Israele.
“Complice dell’apparato di occupazione coloniale e base fondamentale di supporto del complesso politico-militare israeliano nei Territori Palestinesi Occupati”, dicono gli studenti.
Questa era una delle cinque richieste contenute nel testo passato al vaglio dei consiglieri e presentato dagli studenti che si sono riuniti in un’assemblea pubblica, alla Cavallerizza di Torino, aperta a tutta la comunità accademica con la presenza del rettore Geuna, i vertici di Unito, docenti, dottorandi/e e studenti.
Durante l’incontro sono state presentate delle proposte che saranno messe al voto in Cda e Senato accademico, mentre giovedì 13 giugno ci sarà la seduta straordinaria del Senato accademico per discutere le mozioni presentate. Venerdì sarà il turno del cda dell’Ateneo.
Le altre richieste
Tra le richieste degli occupanti anche una maggiore trasparenza negli accordi, nei contratti e nelle convenzioni tra Unito e le Israele. Così come la creazione di un archivio per raccogliere e aggiornare le informazioni, la rescissione degli accordi in vigore con il Technion di Haifa e l’università Ben Gurion di Tel Aviv e quelle con le aziende Leonardo e Thales Alenia Space. E una commissione che funga da osservatorio e lo stop a nuove collaborazioni.
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