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Cronaca

Scandalo mercatini di Natale a Torino: il racconto di come la malavita è entrata nei bandi

Indagini giudiziarie rivelano possibili collegamenti tra l’assegnazione dei mercatini e ‘Ndrangheta

Caterina Malanetto

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TORINO – Il 20 settembre, il Comune di Torino pubblica il bando per l’organizzazione dei mercatini di Natale. Tuttavia, la competizione sembra essere solo una formalità, poiché partecipa un solo operatore: Mercatini Bolzano srl, che ovviamente si aggiudica la gara. Ma chi sono i veri vincitori di questa selezione?

Coincidenze o corruzione?

Mercatini Bolzano srl afferma di essere un’azienda con esperienza nella gestione di eventi natalizi e non solo. Tuttavia, sorge la sorpresa quando si scopre che la società è stata costituita solo il 26 settembre 2017 e ha iniziato l’attività appena dieci giorni dopo, il 6 ottobre 2017. Come è possibile una tale esperienza in così breve tempo?

La società ha sede a Bolzano, ma il proprietario unico, la signora Maura De Mango, risiede a Collegno. Il fatto potrebbe non destare sospetti, se non fosse che la stessa signora De Mango possiede il 50% della Servizi e Partecipazioni srl, con sede a Torino. Quest’ultima società è stata costituita nel 2012 ma ha iniziato l’attività solo il 13 marzo 2017. Ma le stranezze non finiscono qui.

Chi è il “marketing manager” della Servizi e Partecipazioni srl? Si tratta di un certo Domenico Napoli, che ricopre anche il ruolo di direttore marketing di Buongiorno Italia, l’azienda coinvolta in precedenti controversie riguardanti i mercatini di Natale del 2016. Una serie di connessioni che solleva domande sulle reali motivazioni dietro le decisioni di assegnazione dei mercatini di Natale.

Le denunce dell’ex senatore del Partito Democratico, Stefano Esposito, risalgono al periodo tra il 2016 e il 2017. Esposito aveva segnalato anomalie nelle assegnazioni dei mercatini di Natale a società legate alla Buongiorno Italia, la cui proprietà è stata recentemente coinvolta in un’indagine giudiziaria per reati gravi legati alla ‘Ndrangheta. Tuttavia, le sue denunce non hanno ricevuto l’attenzione sperata, né dal suo partito né dalla maggioranza comunale.

Oltre alle irregolarità nei partecipanti alle gare, Esposito aveva anche denunciato occupazioni abusive di spazi non previsti nei bandi di gara, evidenziando un quadro di opacità e favoritismi.

L’inchiesta giudiziaria su Francesco Ferrara e le sue società potrebbe ora estendersi anche alle modalità di assegnazione delle manifestazioni a Torino negli ultimi anni, sollevando interrogativi su un presunto intreccio tra interessi politici e economici.

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