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Cronaca

Candidato sindaco di Vercelli denuncia un furto per motivi politici, ma era un ladro comune

Il ladro ha colpito poco dopo senza meta tra auto e bar

Gabriele Farina

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VERCELLI – La Polizia di Vercelli ha deferito in stato di libertà un trentenne, gravato da numerosissimi reati contro il patrimonio, resosi responsabile del reato di furto in abitazione la notte del 25 maggio scorso.

Il padrone di casa aveva denunciato il furto riconducendolo alla sua attività politica, che lo vede attualmente in corsa alle prossime elezioni come candidato sindaco del capoluogo vercellese.

L’attività di indagine posta in essere ha permesso di ricostruire le varie fasi dell’operazione, immortalate dalle numerose telecamere presenti nelle strade adiacenti all’abitazione sita in pieno centro. Si vede l’autore dell’effrazione di corporatura robusta, indossante un giubbotto scuro, un berretto con visiera ed uno zaino sulle spalle, intento a colpire con numerosi calci il portone d’ingresso dello stabile fino a sfondarlo e fare ingresso all’interno del cortile del palazzo ove viene poi ripreso a frugare all’interno di un’automobile.

Dopo aver inutilmente cercato all’interno del complesso residenziale di approfittare di qualche altra auto o porta lasciate aperte, le telecamere ritraggono l’uomo mentre si allontana a mani vuote alla ricerca di nuove occasioni di bottino, circostanza che effettivamente si è concretizzata pochi minuti dopo, allorquando lo stesso ha fatto irruzione all’interno di un bar poco lontano dal luogo del primo reato, ma è stato subito intercettato dalle volanti della Questura, che lo hanno rintracciato in uno scantinato con ancora il registratore di cassa trafugato dall’esercizio commerciale.

Arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, l’uomo è stato raggiunto al termine del giudizio di convalida dalla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Vercelli e contestualmente gravato dal foglio di via obbligatorio dal capoluogo emesso dal Questore per la durata di due anni.

Grazie quindi al prezioso strumento della videosorveglianza, è stato quindi possibile attribuire al giovane anche l’azione delittuosa commessa poco prima del reato per il quale è stato arrestato.

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