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Cronaca

Faccia a faccia UniTo e occupanti: entro mercoledì un’assemblea con tutti gli studenti

Per ora l’Università non entra nel merito degli accordi e vuole delle mozioni ufficiali

Sandro Marotta

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TORINO – Entro mercoledì l’Università di Torino convocherà un’assemblea aperta a tutta la comunità studentesca, lì gli studenti presenteranno delle proposte scritte sull’interruzione dei rapporti con gli atenei israeliani che saranno messe al voto in Cda e Senato.

Questo il risultato del confronto di oggi pomeriggio nel rettorato dell’Università di Torino tra il rettore Geuna, i rappresentanti degli organi accademici e una delegazione di studenti occupanti.

“La proposta che siamo qui a portarvi – esordisce il rettore dalla cattedra allestita nella biblioteca di ateneo – è di organizzare un momento di ascolto, quindi non una seduta ufficiale, affinché voi tutti possiate parlare e farmi avere delle proposte ufficiali. A quel punto io personalmente sottoporrò la questione agli organi di ateneo e allora credo che saremo tutti d’accordo sulla decisione che si prenderà, in un caso o nell’altro”

Oggi c’è una delegazione del Senato, ma non siamo al completo di conseguenza non possiamo prendere oggi decisioni ufficiali.
A inizio della prossima settimana, – continua Geuna – tutti voi, anche quelli che oggi non ci sono potuti essere, potranno parlare, proporre delle soluzioni e presentare delle mozioni ufficiali”.

La proposta di un “tavolo di lavoro”, a ben vedere, era già stata proposta dai delegati studenteschi di dipartimento a fine maggio (in particolare da Run UniTo tramite una lettera pubblica e un invito ufficiale al rettore). Iniziativa che l’università aveva scelto di non mettere in campo, inserendo invece la condizione di sgomberare subito Palazzo Nuovo.

Gli studenti infatti precisano: “noi avevamo già chiesto che si seguisse l’iter istituzionale. Sulla questione dei tempi siamo chiari: vogliamo che l’assemblea sia davvero entro una settimana, anzi avanziamo la proposta che sia entro mercoledì. Poi esigiamo che sia davvero in presenza e poi si decida subito, a caldo. Perché il materiale informativo noi lo presenteremo in anticipo.”

“Siamo in occupazione da diversi giorni – continuano gli studenti – non ci va tanto bene che voi parliate di tempo. Poi c’è una cosa da sottolineare: in tutti questi giorni voi non avete parlato della guerra Israele-Palestina. Spero che i giorni che ci separano dall’assemblea siano l’occasione di formazione, per voi.”

Da questa assemblea i rappresentanti istituzionali dell’Università si aspettano “che ci sia un momento di confronto vero, ma anche che sia un momento di trasformazione. Servono quindi due cose: le mozioni concrete e lo sguardo largo, anche perché siamo di fronte a una delle più grandi tragedie della nostra epoca

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