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Cronaca

A processo un 46enne di Torino: ha creato un falso profilo social per far violentare la figliastra

L’uomo è accusato di istigazione a delinquere per violenza sessuale, sostituzione di persona, calunnia e detenzione di materiale pedopornografico

Elena Prato

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TORINO – Sembra una storia surreale e invece è successo proprio a Torino: un 46enne andrà a processo con l’accusa di aver creato un profilo social falso per far violentare la sua figliastra.

 

Il fatto risale al 2018, quando la ragazza, allora diciottenne, si era rivolta ai carabinieri perché un giorno aveva trovato sul parabrezza della propria auto un biglietto con scritto “Ciao, sono qui e sono pronto a realizzare il tuo sogno”, il tutto accompagnato da un numero di telefono da contattare. A seguito delle indagini, era emerso che l’uomo che aveva lasciato il messaggio, credendo di chattare su un sito di incontri con la ragazza in questione, era stato in realtà adescato dal patrigno di lei, che aveva creato un profilo falso. Il patrigno aveva mandato messaggi che “simulavano” una scena di stupro (“Arriverai alle mie spalle, mi tapperai la bocca per impedirmi di urlare, mi spingerai in auto e abuserai di me“) e aveva poi addirittura rivelato l’indirizzo di casa e di lavoro della giovane. Più volte, chi rispondeva in chat si è presentato sul posto e la violenza è stata evitata per un soffio.

 

La confessione del patrigno della diciottenne è arrivata in seguito al ritrovamento, durante le indagini, di un altro numero di telefono, che sempre per messaggio aveva proposto un incontro a tre. Questo numero rispondeva all’identità del patrigno che, una volta interrogato, ha ammesso tutto, aggiungendo di non essere riuscito a controllare i propri impulsi sessuali in questo perverso gioco erotico online. Il 46enne torinese è adesso accusato di istigazione a delinquere per violenza sessuale, sostituzione di persona, calunnia e detenzione di materiale pedopornografico.

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