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Confagricoltura di Asti: il maltempo ha danneggiato tutte le colture

Dai cereali ai noccioleti all’apicoltura. L’astigiano paga il maltempo dell’ultimo mese

Gabriele Farina

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ASTI – “E’ stata una primavera assai piovosa. Ci auguriamo che con il mese di giugno e l’inizio dell’estate torni il bel tempo e il sole in modo da poter salvare anche solo in parte una stagione abbastanza compromessa”, è l’auspicio delle aziende agricole associate alla Confagricoltura di Asti. Le imprese astigiane hanno subito anch’esse gli effetti di condizioni metereologiche avverse: forti piogge, vento e grandine hanno causato pesanti conseguenze su colture, in primis, su coltivazioni vegetali, allevamenti e apicoltura.

I danni del maltempo

Le precipitazioni dei mesi di aprile e maggio hanno causato allagamenti che stanno ritardando le operazioni di semina di mais e soia. Dove invece questa operazione è già avvenuta, in molti casi si stanno presentando casi di asfissia del seme o problemi legati alla presenza di funghi che colpiscono l’apparato radicale. Inoltre continuano le incursioni da parte di animali selvatici con un conseguente danneggiamento delle sementi.

Per numerosi appezzamenti sarà necessario riseminare con un sensibile incremento delle spese per sementi, diserbo, concimazione e carburante. Resta il problema dell’accessibilità dei campi per poter effettuare le lavorazioni, in quanto ad oggi sia la saturazione idrica dei terreni, sia le previsioni meteo non permettono le operazioni.

Considerevoli problemi e difficoltà anche sui prati stabili e gli erbai da trinciato: le continue piogge hanno arrestato la fienagione, ritardando le operazioni di sfalcio; graminacee e leguminose sono in forte sofferenza.

Per quanto riguarda invece i cereali autunno vernini, il maltempo ha causato la presenza di funghi e in alcuni areali c’è il rischio di declassamento per i grani di forza che non arriveranno a rispettare i parametri richiesti.

Il problema dei prati e dei seminativi si ripercuote anche nel mondo dell’allevamento in quanto scarseggiano i cereali che sono presenti all’interno dei mangimi indispensabili per l’alimentazione dei capi.

Si registrano problemi significativi anche per l’apicoltura, un settore in forte crisi ormai da diversi anni. Per questa annata si prevede una riduzione della produzione di circa il 75%/80%, con la fioritura dell’acacia che è andata completamente persa.

Anche nei noccioleti le piogge persistenti hanno formato ristagni idrici e quindi asfissia radicale.

E infine la viticoltura: il principale settore dell’Astigiano sta riscontrando grandi problemi a causa delle condizioni meteo avverse. Si è verificato infatti un incremento di parassiti della vite tra cui la peronospora. Tutto ciò può quindi causare una riduzione della produzione dal 20% al 40%.

Serviranno ristori adeguati

“E’ una situazione veramente preoccupante per i nostri agricoltori che negli ultimi anni hanno dovuto affrontare molteplici criticità legate ad un clima anomalo”, afferma Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico di Asti Agricoltura: “la pioggia, se accompagnata da fenomeni atmosferici estremi, come la grandine e il forte vento, rappresenta una minaccia di gran lunga più grave e compromettente della siccità stessa”.

“Siamo di fronte a fenomeni avversi causati da temperature al di sotto della media stagionale che sono la riconferma di cambiamenti climatici sempre più all’ordine del giorno”, dichiara il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle, “per questo motivo, nel caso in cui questa situazione dovesse perdurare, chiederemo alle istituzioni di prendere in considerazione il riconoscimento dei danni subiti con ristori adeguati nei confronti delle imprese colpite da queste avversità”

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