Salute
Pro Vita dentro l’ospedale Sant’Anna di Torino con la “Stanza dell’Ascolto”: sarà attiva da fine giugno
Gli attivisti hanno ricevuto oggi le chiavi della Stanza dove cercheranno di convincere le donne a non abortire
TORINO – L’assessore alle Politiche sociali della Regione, Maurizio Marrone, ha consegnato ufficialmente e le chiavi della “Stanza dell’Ascolto” ai membri del movimento Pro Vita, annunciando che sarà attiva presso l’ospedale Sant’Anna di Torino a partire da fine giugno.
Come spiegato dalla Regione, all’interno della Stanza gli attivisti cercheranno di far superare alla donna incinta le motivazioni che potrebbero portarla a un aborto, regolamentato dalla legge 194 del 1978.
L’assessore di Fratelli d’Italia insiste sull’obiettivo dell’iniziativa, ovvero la (presunta) libertà di scelta delle donne: “Oggi finalmente, con la consegna ufficiale delle chiavi da parte della Città della salute e della scienza di Torino si compie un altro importante passo a difesa della vita e della vera libertà di scelta della donna. Accedendo alla stanza dell’ascolto siamo sicuri che tante donne o coppie in difficoltà potranno trovare una risposta da parte delle istituzioni e dei volontari delle associazioni di tutela materno infantile”.
La concretizzazione della misura antiabortista arriva all’indomani dell’istituzione del “fondo Vita Nascente“, una serie di progetti finanziati dalla Regione Piemonte con l’obiettivo di “accompagnare le donne e i loro bambini nei primi mille giorni di vita”.
Non sono d’accordo le opposizioni, in particolare Piemonte Popolare, che commenta: “oggi siamo di fronte alla concretizzazione di un incubo: un salto indietro di decenni sulla strada dei diritti delle donne. – dichiara Francesca Frediani – Un chiaro esempio di come la politica possa essere ideologica ed approcciarsi senza rispetto a temi che dovrebbero essere al di fuori di ogni strumentalizzazione. La giunta Cirio dimostra ancora una volta la sua volontà liberticida e retrograda. Ci opporremo in ogni modo a questo vile attacco all’autodeterminazione delle donne.”
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