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Cronaca

Novara: la storia dell’uomo che rischia il carcere e 30 mila euro di multa per aver legato una pecora nel retro del furgone

É indagato per maltrattamento di animali. Le pene dell’articolo 544 prevedono da 3 mesi a un anno e mezzo di reclusione

Sandro Marotta

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NOVARA – Un uomo è stato indagato per maltrattamento di animali a Novara perché ha legato una pecora nel retro di un furgone.

La vicenda

Nella serata di ieri (mercoledì 29 maggio) la polizia ha fermato un furgone per un controllo di routine in Corso Trieste, a Novara. Sentendo dei rumori sospetti provenire da dietro l’abitacolo del veicolo, gli agenti hanno invitato il conducente ad aprire il portellone posteriore. All’interno c’era una pecora piegata da un lato, con tutte e quattro le zampe legate con la corda in un unico nodo.

I poliziotti hanno contattato il personale veterinario che ha medicato l’animale. “Il conducente del veicolo – si legge in una nota di commento della Questura di Novara – veniva quindi indagato in stato di libertà ai sensi dell’art. 544 ter c.p.  per rispondere del reato di maltrattamento di animali e veniva inoltre sanzionato per le gravi violazioni delle normative inerenti il trasporto e il trattamento di animali destinati al consumo umano”.

Cosa dice la legge?

L’uomo fermato a Novara, secondo l’articolo 544 ter, rischia una reclusione da 3 mesi a 1 anno e mezzo e una multa da 5 mila a 30 mila euro. Secondo quanto stabilito dalla legge è punibile con queste pene “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”.

Non solo: la norma riguarda anche chi somministra ai capi di bestiame sostanze stupefacenti o vietate. Le pene raddoppiano se l’animale muore durante il maltrattamento.

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