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Cultura

Caffè Platti a Torino: la storia di uno dei caffè storici più belli d’Italia

Le sue sale erano il ritrovo di Luigi Einaudi, Cesare Pavese, Giulio Einaudi…

Alessia Serlenga

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TORINO – A Torino, in corso Vittorio Emanuele II 72, si trova un angolo di storia ottocentesca. Uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia: Platti.

Apre nel 1870 come liquoreria “Principe Umberto” e nel 1890 viene rilevato da Ernesto e Pietro Platti. Il locale è il simbolo di tre epoche diverse: la sala pasticceria, la sala caffè e la sala creata dopo il 1930. Platti è il punto di riferimento sociale e culturale per tutto il ‘900. Le sue sale Liberty erano il ritrovo di intellettuali, politici, poeti e imprenditori sabaudi che amavano trascorrere qui le loro giornate parlando d’affari e politica e festeggiando le ricorrenze. Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi.

Le tre salette

La confetteria, ridisegnata alla fine dell’Ottocento dalla ditta Valabrega conserva un arredo ricercato: bancone e mobili in noce arricchiti con intagli a festoni e ghirlande con medaglione dorato stile Luigi XVI; la parte bassa è a cassetti con maniglie in ottone sbalzato e specchi dietro la scaffalatura a giorno. Il pavimento della sala ha tessere musive con disegno a greca stilizzata. Dal soffitto riccamente decorato con stucchi dorati in stile Impero scendono i lampadari in legno dorato.

La sala del caffè e la sala centrale, più recenti, luminosi ambienti allestiti tra il 1910 e gli anni Trenta, sono caratterizzate dagli stucchi di disegno barocco, tinteggiati a color pastello: il soffitto e le pareti del bar in pigmento giallo, la sala da the, cornici in stucco in pigmento monocromatico, medaglioni e decori floreali. Alle pareti sono collocati specchi a tutt’altezza con modanature in stucco e motivi a festoni impero. Lampadari e appliques sono originali. Il banco-bar in legno impiallacciato, eseguito tra il 1923 e il 1929 della ditta Strola, ha struttura muraria, piano in alluminio e stagno, zoccolo in marmo verde Alpi.

Nell’ultima saletta infine, eseguita dopo il 1930, la decorazione conserva spunti Dèco, con timidi cenni razionalisti. Sono conservati i tavolini in marmo, con struttura in ghisa, un tempo utilizzati nei due grandi dehors che durante l’estate venivano aperti lungo corso Vittorio e corso Re Umberto e che, ora sono stati ridotti a pochi tavolini sotto il portico. Altri tavoli tondi, più tardi, utilizzano il marmo rosso Verona, per i piano e il piede centrale, sono disposti lungo le pareti della terza sala.

Specialità Platti

La piccola pasticceria offre: Bignè, chantilly, baci di dama, macaron e biscottini in formato mignon. Mentre la carta dei tramezzini, i tipici panini triangolari che nascono proprio a Torino, propone più di 25 tipi, dai più classici ai più innovativi: peperoni e acciughe, vitello tonnato, lingue e salsa verde, salsiccia di Bra…

L’Afternoon Tea, il rituale del tè all’inglese rivisitato in chiave sabauda, offre Tè bianco, verde o nero, speziato, legnoso, fruttato o erbaceo… Oltre 12 diverse qualità di tè da tutto il mondo firmate Damman.

( Informazioni da MuseoTorino )

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