Cronaca
Nubifragio su Torino, a causa delle forti piogge cade un albero in corso Belgio
In corso Belgio, tra i numeri civici 144 e 146, si è sradicato un giovane acero
TORINO – Un violento nubifragio si è abbattuto, nel pomeriggio di ieri, su Torino con piogge intense e grandine. Gravi i disagi e i danni in particolare nei quartieri come Borgo Vittoria, San Donato, Aurora, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette, Regio Parco e Barriera di Milano.
In corso Belgio, tra i numeri civici 144 e 146, si è sradicato un giovane acero, scivolando di lato. E su questo episodio si è espresso anche il Comitato Salviamo gli alberi in corso Belgio che, in un comunicato scrive:
Alberi sono caduti anche in altre parti della città ma in corso Belgio molti ne hanno approfittato per ripetere il solito ritornello dell’amministrazione comunale, oramai un mantra a supporto del suo progetto di taglio di tutta l’alberata: alberi vecchi e malandati, a fine ciclo, da tagliare. L’albero caduto lo dimostra!
Sarà davvero così? Intanto, la premessa da fare è che l’alberata è disetanea: sono presenti alberi, oltre agli originali, piantati in epoche successive, quindi via via più recenti. Insomma, ci sono aceri di varie età.
In merito a quanto successo ieri sera, abbiamo mostrato le foto dell’albero al nostro agronomo, Daniele Zanzi, esperto di fama internazionale: “Si tratta di albero relativamente giovane e con scarso apparato radicale (probabilmente con crescita stentata perché materiale vivaistico non di eccelsa qualità) e, tra l’altro, con nessuna protezione di legno – di sostegno – alla base. In queste condizioni e senza protezioni a sostegno, e con condizioni meteo pesanti, tutti gli alberelli sono potenzialmente a rischio”.
Se l’amministrazione comunale non si prende cura adeguatamente e per tutto il tempo necessario degli alberi più giovani, possiamo quindi aspettarci potenzialmente altre cadute. Ma il punto – specifico per corso Belgio – è anche un altro, secondo Zanzi: “Ci sarebbe da chiedersi come mai sia ceduto questo esemplare giovane e non quelli maturi, giudicati – secondo narrazione dell’amministrazione – a fine ciclo, pericolosi e pericolanti e quindi da tagliare”.
Già, ce lo spiegano?
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