Cittadini
Oggi giornata nazionale di mobilitazione per cessare il fuoco in Palestina: l’occupazione di PoliTo e UniTo non si ferma
Oggi gli studenti occupanti prevedono tante attività per questa giornata di mobilitazione nazionale
TORINO – Oggi giornata nazionale di mobilitazione pro-Palestina: gli studenti di molti atenei italiani ribadiscono il loro impegno per contrastare la continuazione del conflitto e in particolare la collaborazione delle università con aziende belliche. In questa giornata particolare, anche le proteste degli occupanti di UniTo e PoliTo vanno avanti imperterrite.
Il PoliTo contro la CRUI
Gli studenti proseguono la protesta contro le aziende collaboratrici con il Politecnico di Torino coinvolte nell’industria della guerra. Oggi la loro determinazione si fa ancora più ferrea vista la riunione della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) che si svolgerà in giornata a Roma per decidere come reprimere al meglio le occupazioni studentesche per la Palestina, che sono ormai diffuse in tutti gli atenei d’Italia.
L’obiettivo principale della protesta è chiaro: gli studenti chiedono un’università libera da legami con entità che ritengono responsabili di contribuire ai conflitti e alle sofferenze umane. In particolare, le aziende nel mirino sono Avio Aereo e Ithaca, con cui il Politecnico ha accordi di collaborazione per progetti di ricerca e servizi di cartografia.
Avio Aereo, affiliata di General Electric, è coinvolta nella produzione di componenti per motori aeronautici utilizzati sia in ambito civile che militare, mentre Ithaca fornisce dati cartografici a Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, per operazioni di respingimento degli immigrati.
Gli occupanti hanno invitato docenti, personale universitario e studenti ad unirsi alla loro protesta, chiedendo il sostegno per un’università che promuova la pace e il rispetto dei diritti umani.
Nuovi appuntamenti tra Palazzo Nuovo e Politecnico
In occasione di questa giornata particolare, il programma dei manifestanti è molto ricco. Tra pranzi collettivi, assemblee e momenti di formazione, la protesta non si ferma a grido di “occupiamo tutto” promuovendo una mobilitazione per la pace che diventa un imperativo civico. Di seguito alcune immagini con illustrate le attività di oggi.
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