Seguici su

Cronaca

Il rettore di UniTo sposta online la seduta del Senato accademico, gli studenti occupano la sala e ribadiscono “Geuna prendi posizione””

“Vogliamo che il rettore di UniTo si confronti con noi nella seduta pubblica e in presenza di oggi (martedì 21) alle 14”

Sandro Marotta

Pubblicato

il

TORINOUna delegazione di studenti ha occupato la sala del rettorato dell’Università di Torino, protestando contro la decisione del rettore Geuna di posticipare la seduta prevista per oggi (martedì 21 maggio) e svolgerla online.

 

L’occupazione del rettorato è iniziata già ieri sera (lunedì 20 maggio), quando alcuni studenti hanno ricevuto la notizia dello svolgimento a distanza del Senato e sono partiti in corteo da Palazzo Nuovo ancora occupato.

 

Le rivendicazioni degli studenti

«Il bando Maeci a cui UniTo si è rifiutata di partecipare, è solo uno dei bandi di collaborazione che contestiamo. Non si tratta solo di invio di armi, ma anche di conoscenze e know how. Le università israeliane sono da sempre impegnate nell’industria bellica. Quindi accordarsi con loro equivale per definizione ad essere complici della strage che si sta consumando in Palestina.

 

Vogliamo ricordare che il diritto internazionale obbliga le istituzioni a non favorire in modo diretto, ma anche indiretto i soggetti attivi nella guerra. Vogliamo ribadire anche che spesso si fa cenno alla libertà accademica delle università israeliane, ma questo non avviene con i palestinesi che invece sono sotto le bombe.


Non solo: dal 7 ottobre le università di Gaza sono state rase al suolo, cosi come tutti i luoghi di studio della Palestina. Questo documento che abbiamo scritto avrebbe dovuto essere presentato nella seduta del Senato accademico di questa mattina, seduta a cui il rettore ha scelto di non partecipare. Chiediamo quindi che alle 14, qui in Rettorato, il Senato accademico ascolti le rivendicazioni e quindi interrompa le collaborazioni con gli atenei israeliani e con l’industria delle armi che fomenta il genocidio
».

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *