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Cronaca

Il mondo dell’enogastronomia in fibrillazione per il fritto misto gate, l’inchiesta su Luca Ferrua e sui dirigenti di Visit Piemonte DMO

La Regione Piemonte e il presidente Cirio per ora non hanno voluto commentare la vicenda

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TORINO – Il mondo dell’enogastronomia in Piemonte e non solo é in fibrillazione per il “fritto misto gate“, l’indagine che coinvolge Luca Ferrua, il direttore de Il Gusto, il giornale e sito del gruppo Gedi dedicata al mondo dell’enogastronomia, la società Rosfert di cui era socio il giornalista, e Giuseppe Carlevaris e Alessandro Zanon, presidente e direttore di VisitPiemonte DMO la società in house della Regione Piemonte e di Unioncamere Piemonte che si occupa della valorizzazione turistica e agroalimentare del territorio.

L’inchiesta giudiziaria, coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dalla sostituta Elisa Buffa era nata da fatti legati al Comune di Baldissero, ma ora si sta allargando anche altri eventi di carattere gastronomico in tutto il Piemonte.

La vicenda era partita dall’accusa al direttore della testata del gruppo GEDI di corruzione e turbativa della scelta del contraente dato che Luca Ferrua avrebbe ottenuto benefici per costi non sostenuti o falsamente dichiarati in occasione della manifestazione culinaria “Fricassé ‘d Baudissé an girula” , dedicata al fritto misto, svoltosi tra ottobre e dicembre 2023, con la partecipazione di Federico Costa, consigliere con delega al turismo del comune di Baldissero torinese, e della sua ex moglie Maria Ursillo, socia di Ferrua della Rosfert, la società di promozione turistica che ha organizzato gli eventi finiti sotto le attenzioni della Procura di Torino.

L’inchiesta

L’inchiesta è partita da Paola Chiesa, una consigliera di minoranza e vicesindaco a Baldissero che aveva presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei conti dato che dopo un accesso agli atti, si era insospettita per i preventivi “elevati, generici e identici alle fatture finali com 10 mila euro di rassegna stampa, 7.400 per un video promozionale e 4.500 di campagna sui social network. Ciò che non quadrava era la sproporzione tra i costi e il risultato: in paese non è mai stata affissa una locandina e sui social sono stati fatti un paio di post, chi ha partecipato alla cena ha pagato il conto a prezzo pieno”. L’organizzazione della manifestazione era stata affidata a un’associazione locale supportata operativamente dalla Rosfert che avrebbe ricevuto sostanziosa parte del budget previsto per l’evento di 69 mila euro. Di fatto l’evento non si è mai svolto.

L’inchiesta ora vuole chiarire se le irregolarità riguardino solo l’evento di Baldissero Torinese o anche altri organizzati con i fondi di Visit Piemonte insieme alla società del giornalista dato che le indagini si sono allargate ad altri eventi come “Il gusto delle Alpi”, “We are Piemonte-Usa” e “Oro Monferrato” che Visit Piemonte DMO, ai cui vertici si trovano Giuseppe Carlevaris e Alessandro Zanon ha affidato alla Rosfer per l’accusa “senza gara e con interlocuzioni sulle clausole del bando”. Importante per chiarire quanto accaduto l‘analisi dei dati sul cellulare di Luca Ferrua.

A lato dell’inchiesta della Procura altre testate online come Dissapore hanno scoperto che anche Spyrot Communication era partecipata dalla Rosfert. Gambero Rosso ha evidenziato le partecipazioni societarie nella società e la presenza di questa a eventi recenti. Purtroppo in questi giorni sono sparite le tracce online di sito e social di Spyrot Communication.

Nei giorni scorsi ci sono state perquisizioni negli uffici delle persone coinvolte, compresa la redazione della Stampa a Torino.

Le posizioni dei coinvolti

Per ora il gruppo GEDI, editore di Il Gusto, La Stampa e Repubblica tra le altre, ha fatto sapere in un comunicato che: “La società è stata informata della circostanza e valuterà le azioni conseguenti secondo i tempi previsti, ai sensi delle normative contrattuali”.

I CDR de La Stampa parla di “enorme danno d’immagine che si sta riversando su tutti i colleghi de La Stampa per la vicenda dell’indagine nei confronti del direttore del Gusto, Luca Ferrua”.  Si è riunito il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte per valutare la situazione e le possibili azioni disciplinari che l’Ordine può intraprendere nei confronti di Luca Ferrua.

La Regione Piemonte e il presidente Cirio per ora non hanno voluto commentare la vicenda e neppure definire provvedimenti in relazione a Giuseppe Carlevaris e Alessandro Zanon ripettivamente Prediente e direttore di Visit Piemonte DMO. Visit Piemonte opera in regime di “in house providing” ed è partecipata dalla Regione Piemonte per il 98,56%, dato che la regione si avvale del supporto tecnico e organizzativo dell’ente per molte attività ne settore turistico.

Per il sindaco di Baldissero Piero Cordero: “L’indagine è nella fase istruttoria e non c’è motivo per mettere in discussione il rapporto con Federico Costa”.

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1 Commento

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    Giancarlo B.

    18 Maggio 2024 at 15:28

    Avanti con l’indagine, si faccia chiarezza su queste scelte del Comune di Baldissero e sui comportamenti del giornalista.

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