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Ambiente

Primark risponde alle accuse di greenwashing

Le risposte di Primark al nostro articolo sul greenwashing

Sandro Marotta

Pubblicato

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TORINO – Dopo la pubblicazione dell’articolo di Quotidiano Piemontese che ha approfondito la sostenibilità delle aziende della “fast fashion”, l’ufficio stampa di Primark tiene a precisare alcuni punti.

Il primo riguarda la quantità di capi realizzati tramite un processo sostenibile: “quasi la metà (46%) dei capi di abbigliamento in cotone ora sono realizzati con materiali organici, riciclati o provenienti dal programma per il cotone sostenibile di Primark”.

L’azienda precisa anche che i lavoratori cinesi che producono per Primark non sono inclusi nel programma che invita i fornitori a pratiche di coltivazione più sostenibili: “il programma per il cotone sostenibile di Primark forma gli agricoltori di India, Pakistan e Bangladesh su metodi di coltivazione del cotone più sostenibili. Il programma non comprende la Cina”.

Riguardo all’impatto ambientale della sua produzione afferma: “Primark ha un suo elenco di sostanze soggette a restrizioni (RSL, Restricted Substance List) che stabilisce limiti rigorosi sulle sostanze chimiche utilizzate nella realizzazione dei suoi prodotti”. L’elenco si trova qui.

“Primark ha reso pubblico un glossario sulle fibre che illustra la composizione dei suoi prodotti, oltre alle informazioni sulla composizione riportata sulle etichette”.

Gli ultimi due punti da precisare riguardano il Codice di Condotta per i fornitori e l’ampiezza dei progetti di sostenibilità:

“Il Codice di Condotta di Primark appresenta una condizione imprescindibile per poter lavorare con Primark e riporta quanto segue: le ‘retribuzioni e i benefici corrisposti per una settimana lavorativa standard devono soddisfare, come base, il salario minimo nazionale o, in assenza di questo, un parametro di riferimento condiviso dal settore. In ogni caso, le retribuzioni devono sempre essere sufficienti a soddisfare i bisogni primari e ad assicurare un reddito discrezionale. Primark sostiene attivamente le iniziative volte a garantire che il salario minimo sia determinato dalla contrattazione collettiva nazionale a livello di settore’.

Primark si è impegnata a perseguire un salario dignitoso per i lavoratori della sua catena di fornitura. Continua a collaborare con i partner del settore per raggiungere questo obiettivo. Dal 2015 è membro di ACT (Azione, Collaborazione, Trasformazione). ACT è un accordo innovativo tra sindacati, brand globali e rivenditori che mirano a trasformare l’industria dell’abbigliamento, del tessile e delle calzature e a garantire salari dignitosi ai lavoratori. Continua a sostenere la definizione di salario dignitoso elaborata dalla Global Living Wage Coalition (GLWC). Primark ha una serie di esempi di progetti e iniziative che sta realizzando su larga scala. Ad esempio: ha esteso i suoi test di lavaggio di durabilità al 39% di tutti i suoi indumenti. Ha ampliato il suo pluripremiato programma di workshop di riparazione e quest’anno ha lanciato l’iniziativa per i clienti in Italia.”

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