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La Regione Piemonte ha una legge che regola l’hate speech: ecco cosa prevede

La Regione è obbligata a supportare studi e ricerche sui discorsi d’odio e a creare dei punti di ascolto per le vittime

Sandro Marotta

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TORINO – Il Consiglio della Regione Piemonte il 12 marzo ha approvato una legge che regola l’hate speech e i discorsi d’odio. Si tratta della legge numero 4/2024, pubblicata qui in versione completa.

Che cos’è l’hate speech?

Come prima cosa, la legge definisce che cosa si deve intendere per “hate speech“: “l’utilizzo di contenuti o espressioni mirati a propagandare o fomentare l’odio, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi, politici o fondati sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulla disabilità, sulle condizioni personali e sociali o sulle opinioni espresse”. A questa prima caratteristica si aggiunge la possibilità che questi messaggi siano veicolati “mediante la rete internet, i social network o altre piattaforme telematiche”.

Cosa prevede la legge?

Grazie a questa legge la Regione Piemonte, entro inizio giugno, deve approvare il “piano triennale regionale degli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno di hate speech”. Dentro di esso dovranno essere definiti i programmi di prevenzione, gli strumenti e i soggetti pubblici e privati da coinvolgere sul tema dei discorsi d’odio.

Non solo, la Regione sarà obbligata anche a “promuovere studi e ricerche sugli aspetti sociali e culturali dell’hate speech”, insieme a programmi di assistenza per le vittime.

Una delle novità più concrete è la creazione dei punti di ascolto e di accoglienza per fornire supporto psicologico alle vittime di linguaggio d’odio; all’articolo 4 si legge: “nella Città metropolitana di Torino e in ciascuna provincia è istituito almeno un centro di sostegno specializzato quale puntodi ascolto e luogo fisico di accoglienza, per fornire sostegno psicologico e legale alle vittime di hate speech, nonché supporto al riutilizzo consapevole dei social media”.

Questi centri potranno anche essere online, ma dovranno essere in contatto tra loro e formare una rete di sostegno che copra l’intero Piemonte.

Risorse finanziarie

Oltre alla creazione di un sistema di monitoraggio per gli interventi, la Regione stanzierà subito 200 mila euro per avviare tutti i programmi previsti per contrastare l’hate speech, in seguito ne aggiungerà altri nel bilancio complessivo. All’articolo 7 si legge: “agli oneri derivanti dell’attuazione della presente legge 200.000 in spesa corrente, di cui euro 100.000,00 per ciascuno degli anni 2024 e 2025, si fa fronte con le risorse iscritte nell’ambito della missione 04 (Istruzione e diritto allo studio), programma 04.06 (Servizi ausiliari all’istruzione), titolo 1 (Spese correnti), del bilancio di previsione finanziario 2024-2026″.

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