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La Centrale del latte di Alessandria e Asti ferma la sua attività, debito da oltre 2 milioni di euro

Preoccupazione per i 50 dipendenti

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ALESSANDRIA – Una crisi troppo profonda, aggravatasi nel mese di febbraio quando nessuno dei soci ha aderito all’aumento di capitale, da cui la Centrale del latte di Alessandria e Asti non è riuscita a uscire. Per questo, l’azienda di prodotti caseari fondata nel 1953 che ha un debito superiore ai 2 milioni di euro, ha deciso di sospendere la sua attività.

Azienda che tramite una nota del cda, riportata da Ansa, dichiara che “non sussistono più i presupposti per la continuità” dopo la riunione convocata per “l’analisi della situazione vendite al 30 aprile 2024 e l’aggiornamento dell’esame delle manifestazioni di interesse ricevute”. Si è deciso quindi per  “l’interruzione dell’attività compatibilmente con gli impegni commerciali presi e con lo smaltimento delle scorte di prodotti a magazzino”.

“La scelta della procedura intrapresa dal cda – conclude la nota della Centrale del latte di Alessandria e Asti – è stata quella che più ha tutelato la ricerca della salvaguardia dei posti di lavoro e la continuità aziendale. In attesa della definizione dello scenario puntuale, il cda introdurrà tutte le azioni necessarie nell’interesse di dipendenti e azienda”.

Alla Centrale del Latte di Alessandria e Asti sono impiegati 50 dipendenti, tra rete vendita e polo produttivo, la preoccupazione maggiore adesso è per il loro futuro. Con i sindacati si valuterà come procedere.

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