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Cronaca

Parte dell’opposizione chiede le dimissioni del sindaco Lo Russo e il commissariamento del comune di Torino per l’inchiesta su Salvatore Gallo

Andrea Russi capogruppo M5S in sala Rossa: Perchè Lo Russo scappa? cosa ha da nascondere? 

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TORINO – Le indagini sui diversi casi di voto di scambio e corruzione elettorale, estorsione e peculato legati alla figura di Salvatore Gallo stanno fornendo modo alle opposizioni in Consiglio Comunale di chiedere le dimissioni al sindaco e il commissariamento del Comune.

In questi giorni la Direzione Distrettuale Antimafia di Torino ha presentato un ricorso contro il diniego opposto dal gip agli arresti domiciliari per Salvatore Gallo, ma si attende la pronuncia del tribunale del Riesame in relazione al reato di peculato corrrelato a favori in cambio di voti alle amministrative del 2021.

Mentre il centrodestra mantiene una posizione garantista il Movimento 5 Stelle parla esplicitamente di  corruzione elettorale nelle elezioni del 2021 e il capogruppo grillino Andrea Russi lamenta che gli è stato negato lo spazio  per un intervento che chiedesse chiarezza sulla situazione: “Il sindaco Lo Russo si è appena rifiutato di fornire le comunicazioni al Consiglio Comunale circa le vicende che riguardano alcuni esponenti del suo partito e consiglieri della maggioranza che lo sostiene. Perchè scappa? cosa ha da nascondere? “.

Attualmente in consiglio comunale siedono tre consiglieri iscritti all’associazione IdeaTo, a cui faceva riferimento Salvatore Gallo e per la sua attività politica: si tratta di Caterina Greco, Antonio Ledda e Anna Maria Borasi. Nell’inchiesta ci sono anche riferimenti a richieste di voti per le primarie in cui Lo Russo riuscì a prevalere su Francesco Tresso.

Futura per i beni comuni-Ugo Mattei Sindaco, il Comitato Salviamo la Pellerina, e Generazioni Future a loro volta chiedono le dimissioni del sindaco Lo Russo e il commissariamento del Comune di Torino:

La strategia di presentare Sasà Gallo come una “mela marcia”, asseverata dalle dimissioni del di lui figliolo, è del tutto scontata e certo non idonea a nascondere la verità già denunciata a gran voce da Futura nella campagna elettorale del 2021. All’ epoca si evidenziò la presenza di un partito unico, proposto agli elettori in una finta alternativa fra Lorusso e Da Milano ed i loro cespugli pseudo-civici.
Da decenni, Torino è governata senza soluzione di continuità alcuna da un sistema di potere consociativo, i cui perni stanno nel PD, nella Compagnia di San Paolo e nelle varie epifanie della famiglia Agnelli, che nasconde le malefatte proprie e dei suoi clientes, a loro volta oggetto di accertamento giudiziario, attraverso i giornali del gruppo Gedi.
Tale sistema di potere ha generato e nascosto le infiltrazioni che oggi emergono e che hanno portato a scelte devastanti per la nostra città metropolitana, in primis la TAV in Valsusa, le svendite di immobili di pregio come la Cavallerizza ed il Buon Pastore, ed oggi la collocazione alla Pellerina del nuovo ospedale, un’ ennesima scelleratezza (di centrosinistra e centrodestra) di questo sistema di potere che va fermato.
La collusione e la consociazione tuttavia non si possono sconfiggere soltanto in via giudiziaria, come ci ha tristemente insegnato Tangentopoli.
Serve un’azione politica popolare e partecipata, che rifiuti accordi elettoralistici pelosi ed il greenwhashing dei beni comuni, facendo piuttosto ampio uso degli strumenti di democrazia diretta disponibili. Per esempio, il referendum locale propositivo vincolante, riproposto per la seconda volta sulla questione Pellerina e cementificazione dei parchi, sulla cui procedura, già nuovamente in ritardo, abbiamo chiesto la vigilanza del Difensore Civico Regionale.
Serve, inoltre, attenzione pubblica su accordi di potere già intervenuti per la prossima presidenza di Compagnia di San Paolo, che premiano amici personali del Sindaco e la continuità in una fondazione, purtroppo, divenuta bancomat del Sistema Torino e garante dell’ assenza di pensiero critico nelle nostre università.
Per sconfiggere il Partito Unico, al governo in Comune e in Regione, servono coraggio e continuità d’azione politica dal basso.
I fatti di Bari, a nostro giudizio meno gravi, hanno prodotto una ipotesi di commissariamento del Comune. Succederà la stessa cosa a Torino o il Sistema riuscirà ad insabbiare tutto?
Torino, 10 aprile 2024

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