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La storia dei cuneesi al rum, i cioccolatini di Cuneo

Il disciplinare detta regole ben precise per la realizzazione del cioccolatino

Gabriele Farina

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CUNEO – Se a Torino c’è il giandujotto, a Cuneo c’è il cuneese, quella splendida pralina ricoperta di cioccolato e con all’interno una crema sempre al cioccolato abbondantemente aromatizzata al rum. E’ il cioccolatino tipico di Cuneo, amato in tutto il mondo e diffuso in molteplici versioni in cui cambia il ripieno.

La storia dei cuneesi al rum

Ma come e quando nasce il cuneese al rum? L’invenzione è attribuita al pasticciere dronerese Pietro Galletti, che all’inizio del XX secolo unì delle meringhette a della crema al rum, immergendo tutto nel cioccolato fondente. La leggenda varia da narratore a narratore. Secondo alcuni c’era l’intenzione di realizzare un nuovo dolce, secondo altri era un modo per recuperare le meringhe spezzettate.

Di fatto nacque un cioccolatino subito molto apprezzato, la cui fama arrivò presto fino a Cuneo. Il capoluogo lo adottò come proprio e nacque il nome di “cuneese al Rum”.

La ricetta venne poi ripresa da Andrea Arione, che aveva un negozio-bar in via Roma a Cuneo, il quale decise di registrare il Brevetto per Marchio d’Impresa e ne divenne quindi il titolare ufficiale.

Come è fatto il cuneese al rum

Dal 2006 il cioccolatino è tutelato dall’Associazione per la tutela e la valorizzazione del Cuneese al Rhum e nel 2019 si è giunti alla sottoscrizione di un protocollo che ha ottenuto la denominazione comunale De.Co.

Il disciplinare detta regole ben precise per la realizzazione del cuneese al rum: l’esterno deve essere di puro cioccolato extra fondente con un minimo dichiarato del 40% di burro di cacao senza aggiunta di grassi vegetali. Mentre l’interno è costituito da crema pasticcera, meringhe, cioccolato fondente con un minimo dichiarato del 34% di burro di cacao e di Rum, puro distillato dalla canna da zucchero.

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